<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

L’ex base Nato West Star ad Affi
L’ex base Nato West Star ad Affi
L’ex base Nato West Star ad Affi
L’ex base Nato West Star ad Affi

L’amministrazione comunale, che dal primo marzo dell’anno scorso ha acquisito l’ex base Nato West Star, il bunker antiatomico scavato sotto il Monte Moscal, vuole farla diventare un museo interattivo della Guerra fredda. I consiglieri del gruppo di opposizione Lega Nord Mani Pulite per Affi invece si oppongono e accusano la maggioranza di mancanza di trasparenza e assenza di informazioni circa il progetto e la programmazione. L’assessore Gianmarco Sacchiero responsabile e referente del Comune per la riqualificazione dell'ex base militare, in consiglio comunale, dove si è votato l’atto di indirizzo per la valorizzazione di questo sito, ha spiegato che ci vorranno dai 2 ai 4 anni per completare il progetto. «Il nostro museo entrerà in un circuito su scala europea», ha detto Sacchiero. «West Star ha 13mila metri quadrati di gallerie. È una cittadella sotterranea di grande interesse storico. L’obiettivo è riuscire a conservare al meglio questa struttura. Nell’opera di recupero ci stanno sostenendo anche gli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri. A lavori ultimati il percorso museale avrà 28 stazioni e potrà essere vistato da gruppi di 15 persone a turno. Ci stiamo impegnando anche nel reperimento dei fondi necessari per il finanziamento del progetto. Io sono fiducioso. Ce la faremo ne sono certo. Solo nel caso non si riuscisse a reperire la somma necessaria prenderemo in esame la possibilità di ospitare nel bunker archivi digitali di dati. Ce lo hanno già chiesto ditte leader di questo settore». «C’è grande interesse intorno a questo nostro progetto», ha rimarcato il sindaco Roberto Bonometti, «noi ci crediamo molto e anche gli imprenditori che operano nel settore turistico con cui ci siamo confrontati. Credo che nel nostro futuro museo ci potranno essere circa 20mila visitatori all’anno». Di parere opposto Monica Burato e i consiglieri Moreno Cremonini e Giuseppe Delibori . «Questa delibera è un esempio di assenza di trasparenza», ha detto la consigliera Burato. «Si demanda tutto alla giunta: programmazione delle attività, stesura del progetto, interventi di messa in sicurezza, bonifica e manutenzione. Non c’è una previsione nemmeno approssimativa della spesa e un progetto di fattibilità. Di certo», ha aggiunto, «c’è solo l’acquisizione dell’area. Le spese finora effettuate si possono vedere solo sull’albo pretorio e la documentazione che riusciamo reperire è ridotta. L’amministrazione comunale dimostra scarso interesse nel comunicare ai cittadini le previsioni di spesa di questo progetto. C’è mancanza di trasparenza, è un salto nel buio, per questo siamo contrari». Il provvedimento è stato approvato con il voto dei consiglieri di maggioranza. • L.B.

Suggerimenti