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Il caso

Zuliani-Zago, lite
in strada e su fb
dopo un incidente

Il caso
Alice Zago e Cristiano Zuliani
Alice Zago e Cristiano Zuliani
Alice Zago e Cristiano Zuliani
Alice Zago e Cristiano Zuliani

Il sindaco di Concamarise e senatore leghista Cristiano Zuliani è stato protagonista di una vicenda raccontata nei particolari, pubblicandola sulla sua pagina Facebook. E proprio questo ha fatto infuriare l’altra protagonista della vicenda, la vicesindaca di Soave Alice Zago.

Il primo cittadino sabato, ha richiamato all’ordine un’auto che non si è fermata dopo aver urtato quella che la precedeva. La cronaca: Zuliani si trova in colonna in prossimità di un semaforo, zona Caldiero, quando sente un botto e vede l’auto davanti alla sua che si appoggia a quella che la precede. L’auto che ha subito il danno accosta, mentre l’altra prosegue.

Infastidito dal comportamento a suo parere indifferente della signora al volante (si scoprirà essere la vicesindaca di Soave), Zuliani la insegue e la blocca, richiamandola subito all’ordine.

«Ho affiancato la mia auto a quella della signora, ma fingeva di non vedermi», spiega Zuliani, «allora sono avanzato di qualche metro mettendomi in diagonale, per farle capire che potevo bloccare la sua partenza. Poi ho abbassato il finestrino e le ho detto di accostare».

Sceso dall’auto, Zuliani si è diretto dalla signora per chiederle conto del suo comportamento, a suo dire scorretto. Nel frattempo è arrivato anche il fuoristrada implicato nella vicenda. A fronte del danno, seppure non grave, la presunta responsabile si sarebbe difesa qualificandosi come vicesindaco di Soave. Affermazione alla quale Zuliani ha prontamente replicato: «E mi son el sindaco de Concamarise».

 

LA VERSIONE DI ZAGO

«Ho notato che l’auto che mi precedeva aveva messo la freccia a destra ma, passandole accanto, ho fatto un cenno con la mano per dirle che non era successo nulla e la conducente dell’altra auto, a sua volta, mi ha risposto con un cenno che ho interpretato come assenso, così ho proseguito», ammette Alice Zago.

«Inizialmente», aggiunge Zago, «la signora che ho leggermente urtato era un po’ agitata per le pressioni del terzo tizio (Zuliani, ndr), ma poi ci abbiamo riso su. Lui ha dato alla signora il suo numero di telefono, nel caso servisse un testimone, e ci ha lasciate».

«Io e la signora abbiamo cominciato a scrivere la constatazione amichevole, ma quando abbiamo osservato il retro della sua macchina lei mi ha comunicato che non voleva più portare la questione all’assicurazione, visto che era di poco conto», conclude Zago.

Quindi il post su facebook di Zuliani è falso, offensivo e diffamante. Per tali fatti, agirò in ogni sede per ottenere tutela della mia immagine e della mia dignità»

Lidia Morellato e Zeno Martini

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