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Variante Sp10, spunta il ponte al Donzellino

Un’auto bloccata nel progno del Donzellino viene rimorchiata da un carro attrezzi FOTO D’ARCHIVIO
Un’auto bloccata nel progno del Donzellino viene rimorchiata da un carro attrezzi FOTO D’ARCHIVIO
Un’auto bloccata nel progno del Donzellino viene rimorchiata da un carro attrezzi FOTO D’ARCHIVIO
Un’auto bloccata nel progno del Donzellino viene rimorchiata da un carro attrezzi FOTO D’ARCHIVIO

Non c’è solamente la nuova variante alla provinciale Sp 10 della Val d’Illasi, ma anche un nuovo ponte che risolverà i problemi degli attuali attraversamenti a guado del Progno. È quanto ha deciso la Provincia di Verona con l’affidamento degli incarichi professionali per l’aggiornamento del progetto del nuovo lotto della variante alla strada provinciale 10, che si snoda dalla Sp37 a Colognola ai Colli in via Carozza (presso le Quattro strade di Vago di Lavagno) a località Olmo a Illasi. I tecnici che sono stati individuati si occuperanno della revisione dell’elaborato redatto ancora nel 2014 dagli uffici provinciali e delle necessarie valutazioni aggiuntive sugli aspetti geologici, archeologici e ambientali dell’area in oggetto. Rispetto al precedente, il nuovo progetto prevederà dunque la realizzazione di un ponte in località Donzellino, a Illasi, che andrà a sostituire i guadi oggi attraversati spesso anche quando le condizioni meteo sconsiglierebbero di avventurarsi nell’alveo del torrente. Si tratta di un intervento complesso, poiché il Progno ha un andamento pensile e dunque sarà necessaria la costruzione di una struttura piuttosto alta, con rampe di lunghezza pronunciata per accedere al ponte. Per il nuovo lotto della variante, ci sono a bilancio della Provincia 16 milioni di euro, di cui tre di questi destinati al ponte. Il presidente della Provincia Manuel Scalzotto assicura: «Entro i prossimi tre mesi avremo il progetto aggiornato e definitivo, che terrà conto sia della necessità di realizzare un ponte al posto del guado, sia delle variazioni normative sopraggiunte negli ultimi sei anni. L’inizio dei lavori, inoltre, dipenderà anche dall’iter individuato per procedere agli espropri necessari, ma contiamo comunque di aprire i cantieri nel 2022». •

Vittorio Zambaldo

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