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Trovata la soluzione al pasticcio fognature

Una soluzione lieta e del tutto imprevista per il contenzioso che rischiava di innescarsi tra Acque Veronesi e i cittadini residenti a Vago in via Cristoforo Colombo e Niccolò Machiavelli a causa dell’allacciamento alle fognature. Acque Veronesi, che a Lavagno gestisce la distribuzione dell’acqua potabile e lo smaltimento di quella fognaria, si accollerà la spesa necessaria per rifare praticamente ex novo la condotta fognaria principale sbagliata per quote e per pendenza, tanto da rendere impossibile l’allacciamento delle case e il corretto deflusso delle acque fognarie verso il depuratore. Acque Veronesi, a sua volta, si rivarrà sul Comune per cercare di recuperare i soldi che spenderà in questo lavoro del tutto imprevisto. L’Amministrazione di Lavagno, poi, chiederà il risarcimento del danno alle ditte che avevano eseguito i lavori per conto del Comune e collaudati ancora nel 2009. Infine, gli utenti di via Colombo e di via Macchiavelli con una nuova lettera saranno chiamati a versare solo 50 euro come quota per l’allacciamento della propria abitazione alla condotta fognaria stradale. E, quando la fognatura sarà funzionante, dovranno pagare nella bolletta dell’acqua la propria parte richiesta per lo smaltimento delle acque reflue calcolate in base alla quantità del liquido attinto dall’acquedotto pubblico. Nella sala consiliare del municipio di Lavagno, presenti il sindaco Marco Padovani, i vertici di Acque Veronesi Umberto Anti, direttore tecnico, Silvio Peroni, direttore generale, Roberto Mantovanelli presidente e un folto numero di residenti delle due vie, si è conclusa in questo modo una vicenda che era iniziata a settembre 2018 quando le famiglie residenti nelle due vie avevano ricevuto da Acque Veronesi la lettera con la quale venivano invitate a presentare domanda di allacciamento alle fognatura comunale pagando una quota stabilita in 50 euro più il 10 per cento di Iva entro precisi termini di tempo e 150, sempre più il 10 per cento di Iva, oltre quei limiti. Con grande sorpresa, qualche tempo dopo, però, sempre i medesimi utenti avevano ricevuto una seconda missiva da parte di Acque Veronesi dai toni, a sentir gli interessati, alquanto punitivi per una colpa che essi erano sicuri di non aver commesso. La quota di allacciamento che dovremmo pagare, sottolineavano arrabbiati citando lo scritto, passa a 800 euro per un’utenza entro i 10 metri dalla rete fognaria stradale, 1.800 euro per una multiutenza sempre entro i 10 metri e una somma a preventivo oltre questa distanza. La seconda lettera che avevano tra le mani motivava il perché di questo ripensamento da parte di Acque Veronesi: «Abbiamo eseguito i lavori di messa in servizio della nuova rete fognaria delle vie e, purtroppo, da una puntuale verifica con telecamera, abbiamo appurato che tutte le predisposizioni posate sono ammalorate, in contropendenza e quindi inutilizzabili». Di fronte al malcontento dei residenti delle due vie, chiamati in causa per sbagli altrui, anche la nuova amministrazione di Lavagno, guidata dal neo sindaco Padovani, si era mossa per cercare di comprendere quanto stava accadendo. Per questo aveva avviato subito una serie di incontri con i vertici di Acque veronesi che hanno portato alla soluzione di cui si è già parlato. «Per arrivare a questo risultato e per non dover addebitare a voi utenti sbagli di cui non avevate nessuna colpa», ha detto il direttore generale di Acque Veronesi, «dovevamo essere autorizzati da parte delle autorità del bacino di cui facciamo parte a eseguire i lavori per mettere a posto la condotta principale. Ma alla fine siamo arrivati ad una giusta soluzione, rispettosa dei diritti di tutti». «A questo punto», ha concluso Peroni, «invito voi utenti a rispondere sollecitamente alla nuova richiesta di pagare la quota di allacciamento che rimane quella indicata nelle lettera iniziale e al sindaco Padovani di farsi tramite dei casi particolari che si sono verificati o si possono presentare». Parole queste che hanno evitato sul nascere ogni contestazione da parte di chi era giunto in municipio ben deciso a dimostrare che Acque Veronesi, che pur aveva adottato alla lettera il regolamento che disciplina il suo agire, si era mossa senza ponderare in maniera adeguata quanto stava facendo. «Importante è che tutto si concluda nel miglior modo possibile, senza nessun addebito ingiustificato ed ingiustificabile che vada a colpire i residenti di via Colombo e di via Macchiavelli a Vago e per contribuire al miglioramento dei rapporti che intercorrono tra enti pubblici e i cittadini», ha concluso il sindaco. •

Giuseppe Corrà

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