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Triplice intesa per la maxi ciclabile

L’accordo tra i tre sindaci per rendere la ciclabile di ogni territorio un’unica «autostrada» verde DIENNE FOTO
L’accordo tra i tre sindaci per rendere la ciclabile di ogni territorio un’unica «autostrada» verde DIENNE FOTO
L’accordo tra i tre sindaci per rendere la ciclabile di ogni territorio un’unica «autostrada» verde DIENNE FOTO
L’accordo tra i tre sindaci per rendere la ciclabile di ogni territorio un’unica «autostrada» verde DIENNE FOTO

Accordo a tre per scovare la soluzione tecnica che consenta di bypassare l’attraversamento della strada regionale 11 a Villanova di San Bonifacio e creare così la rete pedo-ciclabile capace di collegare la Bassa fino alla Val Tramigna e alla Val d’Alpone, in direzione Sud-Nord, ma pure il veronese con il vicentino in direzione Ovest-Est. I sindaci di San Bonifacio, Soave e Monteforte d’Alpone hanno formalizzato un accordo di collaborazione secondo il quale ognuno dei Comuni sostiene in parti uguali i costi di incarico professionale all’ingegner Ermanno Gaiga (15 mila euro complessivamente) chiedendogli di individuare la miglior soluzione tecnica al nodo che, di fatto, rappresenta da sempre lo sviluppo di un reticolo pedo-ciclabile attraverso i vari percorsi che in ognuno dei tre paesi già esistono. «Ci siamo messi in tre per avere più peso», spiega Giampaolo Provoli, sindaco di San Bonifacio, Comune capofila della triade, «perchè una volta individuata la soluzione si aprirà la partita del reperimento dei finanziamenti, e muovendoci insieme possiamo andarli a cercare su uno scenario più ampio». Non sarà infatti un intervento da poco perché la soluzione probabilmente arriverà bypassando la regionale 11 dall’alto, cioè con una sopraelevata. Il come e il dove lo dirà lo studio di fattibilità che dovrebbe essere pronto nel giro di qualche mese. Di cosa si sta parlando lo spiegano Daniele Adami e Luca Rossi, consiglieri sambonifacesi con delega alla ciclabilità e mobilità urbana: «Pensiamo ad autostrade ciclabili, per rendere l’intero comprensorio fruibile su due ruote», sintetizza Rossi. L’idea, infatti, è di collegare, attraverso il futuro bypass, le piste che ogni paese ha già sul proprio territorio comunale e di aprire dunque lo sbocco fino alla Bassa, via Arcole, e fino a Vicenza, via Gambellara. «Il territorio, per come tutti lo vediamo, è già attraversato dal cicloturismo: la scommessa ora», insiste Adami, «è approntare il collegamento Nord-Sud ed Ovest-Est in sicurezza. La ciclabilità è una opportunità bella e conveniente anche per il potenziale indotto che si otterebbe dal sistema economico legato al cicloturismo». La decisione di unire le forze, i tre sindaci l’avevano presa mesi fa ma è stato lo stesso Covid-19 che ha risvegliato oggi un grande interesse per la mobilità ad impatto zero, pur avendo dettato lo stop alla formalizzazione dell’atto. «Muoversi da soli renderebbe molto difficile arrivare al risultato: l’esperienza berica proprio sulle ciclabili insegna che a mettersi insieme c’è da guadagnarci, anche in termini di accessibilità ai finanziamenti», ribadisce Provoli. Roberto Costa, sindaco di Monteforte d’Alpone, condivide la lettura e aggiunge: «L’obiettivo è avere una mobilità sostenibile e sicura per le famiglie, ma anche una infrastruttura strategica per la valorizzazione del nostro paesaggio». La vede così anche Gaetano Tebaldi, sindaco di Soave: «Questa istanza arriva dai cittadini e mai come ora la sensibilità ambientale è non solo valore primario ma anche strategico. Sono convinto che il collegamento ciclabile tra Nord e Sud del territorio attraversato dall’autostrada costituisca un volano incredibile anche per le produzioni di qualità». •

Paola Dalli Cani

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