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Treni «fuorilegge», informata l’Ulss9

Il sindaco Provoli alle prese con le vibrazioni sempre più alte provocate dai treni DIENNE FOTO
Il sindaco Provoli alle prese con le vibrazioni sempre più alte provocate dai treni DIENNE FOTO
Il sindaco Provoli alle prese con le vibrazioni sempre più alte provocate dai treni DIENNE FOTO
Il sindaco Provoli alle prese con le vibrazioni sempre più alte provocate dai treni DIENNE FOTO

«Vibrazioni disturbanti per le persone esposte e, in alcuni casi, superiori al limite dei 90 decibel a cui corrisponde la condizione di massima criticità rilevata»: il rapporto dell’Arpav con i rilievi effettuati in una delle abitazioni che si affacciano sui binari ferroviari a San Bonifacio, diventa un problema da affrontare e che ora si trova sul tavolo del servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 9 Scaligera. È qui, infatti, che il sindaco Giampaolo Provoli ha inviato la relazione conclusiva e anche le sette pagine di prove che l’Arpav gli ha inviato dopo aver accolto la sua richiesta di far luce su un problema che da almeno un anno sta letteralmente togliendo il sonno e la pace a più di qualche famiglia. Tutta la documentazione, che sintetizza i rilievi effettuati l’1 e il 2 agosto scorsi per verificare cosa accade durante il passaggio dei treni, il sindaco Provoli l’ha anche girata a Rete ferroviaria italiana che, una prima volta a gennaio e una seconda volta ad aprile, si era impegnata a verificare la situazione e a riferirla al sindaco. «Le proteste risalgono alla fine dell’anno scorso. Alcune famiglie che abitano nelle vie immediatamente a ridosso della linea storica, ad Ovest della stazione, come via Monte Grappa e via Minghetti, lamentavano come da tempo che la loro la vita era diventata impossibile a causa del continuo effetto terremoto, tanto sussultorio quanto ondulatorio, che si verifica al passaggio dei treni. Gran parte di essi», spiega Provoli, «abitano in quelle zone da anni ma di problemi, fino ad un anno o due fa, non ce ne sono mai stati». Provoli ha quindi preso carta e penna e ha scritto a Rfi, segnalando le lamentele e la preoccupazione delle famiglie, chiedendo che si procedesse ad una verifica. «Rfi mi ha risposto a gennaio, impegnandosi a fare sopralluoghi e verifiche strumentali». Passano i mesi ma di risposte non ne arrivano, «in compenso», ricostruisce il primo cittadino, «il perimetro dell’area in cui si percepisce nettamente il problema, si è allargato di un buon 200 metri, arrivando ad alcuni condomini di Corte Castagna e a vicolo Lago di Levico». «Il 18 aprile ho sollecitato Rfi, informando anche l’Arpav di ciò, anticipando che se non si fossero attivati, avrei chiesto all’Agenzia di procedere coi suoi rilievi». Così è stato visto che, come sostengono alcuni dei residenti che però preferiscono non comparire, anche «Rfi fece le sue verifiche sette mesi fa, dicendo che in un mese avrebbe consegnato gli esiti. Quattro mesi dopo, sollecitata, si era impegnata a provvedere, ma ad oggi non ha prodotto ancora nulla». Così, mentre il Comune interpella Arpav, alcuni dei residenti, stanchi del silenzio di Rfi, decidono di far tutelare i propri interessi ad avvocati mentre altri commissionano rilievi privati. All’inizio di agosto, dopo un primo sopralluogo a fine giugno, i tecnici del Servizio osservatorio agenti fisici con i colleghi dell’Unità di fisica del dipartimento provinciale di Arpav piazzano le loro strumentazioni e iniziano le rilevazioni. «I risultati sono arrivati qualche giorno fa. Arpav rileva che dalle 11 alle 23 sono stati registrati 157 eventi ferroviari, con livello di vibrazioni significativo, e dalle 23 alle 7 altri 65. Significativo», dice Provoli, «vuol dire che si è registrato il sistematico superamento della soglia di percezione umana delle vibrazioni. Io penso alla salute dei cittadini, per questo ho chiesto che sul problema intervenga anche l’Ulss». •

Paola Dalli Cani

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