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Tornate le campane, adesso sono «scatenate»

La ricollocazione di una delle sei campane
La ricollocazione di una delle sei campane
La ricollocazione di una delle sei campane
La ricollocazione di una delle sei campane

Le campane sono tornate e ora sono decisamente «scatenate»: vuoi perché non sono più mosse dalle catene sia perché, con la nuova tecnologia che verrà messa a punto, dalla cella del campanile di San Brizio, a Costalunga di Monteforte d'Alpone, faranno davvero musica. Sono alcune delle novità che giovedì hanno accompagnato il ritorno, dopo 11 mesi, del sestetto di campane sottoposte a un impegnativo intervento. Grazie a una mastodontica idrogru, per ore i sei bronzi forgiati nel 1905 dalla «Antica premiata fonderia vescovile Luigi Cavadini e figlio in Verona» hanno tenuto molti col naso all'insù e ora cresce l'attesa per sentire nuovamente la loro voce, sostituita in questi mesi da alcune registrazioni. Bisognerà pazientare una settimana perché, dopo il riposizionamento (il peso complessivo è di 3.248 chili), va messo a punto il nuovo sistema di funzionamento. «Le campane avevano davvero bisogno di un intervento di restauro», spiega Enzo Danieletto, rappresentante della terza generazione di artigiani della Elettrocampane Giacometti di Legnaro, in provincia di Padova. «Erano consumate nel punto di battuta ed era necessario un ripristino. Dopo la pulizia sono state restaurate, fissate ai ceppi pure restaurati e fatti sabbiare, girate in modo che ora il battaglio ha un nuovo punto di battuta. Era fondamentale intervenire sui ceppi, che sono stati adattati meglio alla singola campana, perché così si isolano le vibrazioni generate dalle campane. La ribilanciatura dei bronzi, restituisce loro la giusta velocità che è fondamentale sia passando dal motore meccanico rotativo con le catene ad un motore lineare, che per il funzionamento a corde». Sarà la gioia dei campanari che potranno contare sulla giusta velocità di ogni campana a seconda della sua dimensione. L'intervento è stato finalizzato anche a disconnettere il castello che sorreggeva le campane dalla struttura muraria della torre, resa fragile dalle vibrazioni: «Le campane erano sulle finestre ma ora sono tutte all'interno grazie ad una nuova struttura sviluppata in altezza e con il castello montato su ammortizzatori», aggiunge Danieletto. Di nuovo c'è anche la chiusura della lanterna del campanile ma soprattutto ciò che si scoprirà a lavori conclusi: «Tutto il sistema è stato dotato di un carillon che, a campane ferme e grazie a sei elettropercussori, permette di suonare melodie sacre facendo davvero musica sfruttando le note delle campane». •

P.D.C.

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