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Tempo pieno fuori dalla scuola È l’uovo di Colombo della coop

Prima la scuola, poi la mensa, quindi un po’ di gioco, i compiti, e via a catechismo o allo sport preferito: nasce a Locara il primo «tempo pieno diffuso». Se l’è inventato la Cooperativa Cpl servizi Onlus, che è pronta a realizzarlo all’interno del progetto «Welfcare», per la conciliazione di vita, famiglia e lavoro. Il funzionamento è semplice: il bimbo esce di casa al mattino ed i genitori lo vanno a recuperare alle 17, direttamente al campo di basket piuttosto che a quello di pallavolo o a catechismo e, se c’è bisogno di tenere un’ora in più il bambino, basta concordarlo. È un servizio-sfida, quello che sarà presentato domani, alle 18, in un incontro organizzato alle elementari di Locara, perché si tratta di una risposta ai bisogni delle famiglie che potrebbe rivelarsi la via giusta per rendere appetibile la scuola frenando l’emigrazione in altri istituti dove il tempo pieno è la norma. «Siamo partiti dalle esigenze delle famiglie, per modulare il progetto. Per molti, la riapertura della scuola e la ripresa delle attività sportive o parrocchiali si traduce in un continuo problematico pendolarismo, inconciliabile con il lavoro, e così abbiamo provato ad unire le forze per costruirlo noi un doposcuola diverso. Abbiamo fatto sedere attorno allo stesso tavolo Istituto comprensivo, Comune, Victoria basket, Asd Pallavolo Locara, Circolo Noi», spiega Gabriele Destrini (vice presidente di Cpl servizi Onlus), «e dal confronto è nata un’organizzazione che scalpita per mettersi in moto». Basta guardare ad una giornata tipo di un allievo per capire: dalle 12.30 alle 14 il pranzo e il gioco libero, dalle 14 alle 16 i compiti, dalle 16 alle 17 il catechismo (quando c’è), il basket e/o la pallavolo. E se alla famiglia serve, c’è pure la possibilità di un’ulteriore ora di servizio. Ognuno, in questo progetto, fa la sua parte: «Il Comune garantisce la mensa (allo stesso prezzo di quella per la scuola di via Fiume) e le pulizie, la scuola concede gli spazi ed il servizio di segreteria, il Circolo Noi la sede per il catechismo ma anche, volendo, altre attività che potremo costruire come musica e aiuto nei compiti, le associazioni sportive la programmazione oraria, Cpl servizi Onlus gli educatori. Welfcare ci mette il coordinamento», spiega Destrini, «ma anche, per questo primo anno di sperimentazione, si fa carico della quota associativa dei bambini alle società sportive». I costi per le famiglie, che si sono sedute al tavolo di progettazione con un loro rappresentante, variano a seconda del numero dei giorni in cui si decide di usufruire del servizio e saranno illustrati nel corso dell’incontro a scuola. «È stato un lavoro enorme e l’esperienza di Locara, realtà con le dimensioni ideali per partire, può davvero fare scuola», considera Destrini. «I partner oggi sono questi», aggiunge, «ma c’è ampio spazio per chi volesse aggiungersi, integrando l’offerta». Una rete di salvataggio per le famiglie, dunque, con i servizi che dalle 14 possono essere usufruiti anche da parte di bambini non di Locara, ma anche una rete di salvataggio per la scuola che col calo di iscrizioni rischierebbe la chiusura. •

Paola Dalli Cani

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