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Soldi in bilancio e forte Briccio È l’eredità del sindaco Albi

Due le eredità positive che l’amministrazione Albi lascia al Comune di Lavagno. Senz’altro la somma di un milione 691.426,82 euro immediatamente disponibili presenti nelle casse comunali, soldi cioè che la prossima amministrazione potrà adoperare fin subito per realizzare nuove opere pubbliche progettate e approvate. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2018 ammontava, infatti, a tre milioni 65.826,39 euro. Ma, detratta la parte accantonata (1.037.704,30), la parte vincolata (293.221,95) e il totale destinato agli investimenti (43.473.32), ciò che rimane immediatamente disponibile è un milione 691.426,82 euro. Questa la somma approvata dal consiglio comunale del 20 scorso, ultimo prima delle elezioni. La seconda eredità positiva riguarda il forte di San Briccio. L’amministrazione Albi, grazie anche al prezioso lavoro dei dipendenti comunali, ha inoltrato in tempo utile tutti i documenti richiesti dal decreto bellezza.it destinato al recupero dei beni dimenticati. Così potrà adoperare il milione e 360mila euro che il governo ha stanziato per il forte di San Briccio. Con quei soldi si potrà realizzare il recupero della palazzina ufficiali con i servizi igienici; quello delle stanze destinate al museo dell’arte contadina già un tempo funzionante al forte; la sistemazione della piazza d’armi ed il rifacimento della strada di accesso al forte. «Per arrivare a soddisfare le richieste del decreto», sottolinea il sindaco Simone Albi, «il nostro Comune ha già impegnato 80mila euro per approntare quei progetti esecutivi». Più lunghi appaiono, invece, i tempi per la realizzazione della Rsa (residenza assistenziale sanitaria) prevista a San Pietro di Lavagno nella zona quasi di fronte al nuovo polo scolastico. Qui, nei giorni passati, è stato affisso il rendering (il progetto grafico) dell’opera con le indicazione di quanto verrà realizzato. «È un atto dovuto prima della conclusione del nostro mandato come previsto dal contratto di cessione dell’area», ha chiarito il sindaco, rispondendo alla lettera firmata dal gruppo di maggioranza con cui si stigmatizza il video postato sulla propria pagina Facebook dal consigliere Alessandra Sponda nel quale sembra che dia come imminente la realizzazione dell’opera approvata dal Consiglio comunale ancora nel giugno del 2016. «I lavori», si legge nella lettera, «non sono iniziati, ma è stato semplicemente installato il cartello di cantiere. Confidiamo che quest’ultimo non sia stato apposto esclusivamente per favorire gli scopi elettorali di una parte politica visto che Sponda si è precipitata a realizzarne un video». «La Rsa», afferma l’interessata, che non era presente al consiglio, «non ha nomi se non quello della comunità tutta. Per essa nel nostro programma non c’è un’etichetta da appendere sul muro, ma solo una forte volontà di sostenerla perché porterà benessere e sollievo ai nostri anziani e alle famiglie, e lavoro per i giovani del territorio». Il sindaco in consiglio aveva precisato che la sua realizzazione non è imminente visto che la ditta proprietaria di quell’area è intenzionata a proporre alla Regione alcune varianti al suo progetto iniziale. E così i tempi si allungheranno di certo. •

Giuseppe Corrà

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