<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Soave

Ottant'anni dall'eccidio di Nikolajewka: «Il valore della pace oggi è ancora lontano»

Alla cerimonia hanno partecipato molti studenti. Il sindaco: «Portare avanti i valori che ci sono stati tramandati»
Il ricordo di Nikolajewka a Soave
Il ricordo di Nikolajewka a Soave
Soave ricordo di Nikolajewka (video Pecora)

Oltre 350 tra studenti, amministratori, alpini, carabinieri, volontari della Protezione civile, cittadini, coristi e musicisti hanno dato vita stamattina sabato 4 febbraio al 14esimo Pellegrinaggio al Monumento nazionale dedicato ai caduti di tutte le Patrie nella campagna di Russia, con il sottopasso ferroviario di Nikolajewka, gruppo monumentale che si trova a Soave. L'appuntamento ha voluto ricordare gli 80 anni dall'eccidio di soldati italiani, alpini, artiglieri, fanti e militari delle altre nazioni dell'Asse (Germania, Italia, Ungheria e Romania) a Nikolajewka, inizio della grande ritirata dal fronte del Don.

 

I numeri dell'eccidio

Il generale di Corpo d'Armata, Massimo Scala, comandante delle Forze operative terrestri di supporto a Verona, ha ricordato quella pagina di eroismo e disperazione. Sul fronte del Don vennero inviati a combattere 229 mila soldati italiani: “Ne ritornarono poco più della metà”, ha confermato Scala. Il Corpo d'armata alpino organizzò 200 treni dall'Italia per mandare 16 mila alpini delle divisioni Tridentina, Cuneese e Julia in Russia: bastarono 17 treni per far rientrare i reduci.

Dell'interno esercito italiano mandato a combattere sul fronte del Don, rimasero morti o dispersi complessivamente 80 mila uomini; 43 mila tornarono assiderati, congelati e malati. Un disastro di proporzioni immani, che il generale Scala ha narrato con l'ausilio di un filmato originale dell'istituto Luce. “La presenza delle autorità oggi è testimonianza e commemorazione”, ha concluso il generale del corpo d'armata.

 

La celebrazione

Dei presenti 180 erano studenti: 120 giovani dell'Istituto superiore Dal Cero di San Bonifacio, che hanno anche illustrato la loro ricerca storica, 40 studenti del Liceo Guarino Veronese di San Bonifacio e una ventina di alunni della scuola elementare di Soave, che hanno portato un garofano rosso sull'Ara Dispersa del monumento di Nikolajewka.

Qui il corpo bandistico soavese ha eseguito gli inni nazionali di tutte le nazioni che presero parte a quell'eccidio: Italia, Germania, Russia, Ungheria e Romania. Quindi il corteo che si è snodato tra le vie cittadine, fino all'auditorium Rocca Sveva della Cantina di Soave, dove si è svolta la convention presentata dal senatore Gastone Savio, promotore della manifestazione assieme all'assessore Marta Aldegheri. Sono interventi numerosi sindaci dell'Est e del Basso veronese, il presidente di Assoarma tenente Roberto Pellegrini, il Capo di Gabinetto del Prefetto di Verona, dottoressa Daniela Chemi e il deputato Marco Padovani. La cerimonia è stata allietata dai canti eseguiti dal Coro Città di Soave.

“Dobbiamo portare avanti i valori che ci sono stati tramandati e che oggi siamo chiamati a difendere”, ha dichiarato il sindaco di Soave, Matteo Pressi. “E' stata una cerimonia bella, perchè abbiamo ricordato i caduti”, ha sottolineato Elena Donazzan, assessore regionale alle Pari Opportunità e lavoro, “La presenza di tanti giovani qui oggi è segno di speranza che questa iniziative proseguirà e ci dice che abbiamo famiglie e ricordi per cui fare memoria”. “Ricordiamo oggi il sacrificio di giovani di vent'anni che 80 anni sono morti in Russia”, ha concluso la consigliere provinciale Federica Losi in rappresentanza della Provincia. “Il valore della pace oggi, dopo 80 anni, è ancora lontano, perchè parliamo di guerra in Ucraina e questa è una sconfitta per tutti. Mi chiedo perchè non ci si fermi di fronte a tanta sofferenza”. Da lunedì 6 febbraio, per due settimane, fino a lunedì 20 febbraio, nel salone al primo piano di Palazzo del Capitano, sede municipale, è possibile visitare la mostra fotografica allestita dal Comune di Soave e curata dal fotografo Stefano Reginato, con le immagini della posa della prima pietra e dell'inaugurazione del monumento nazionale per ricordare i caduti nella Campagna di Russia.

Zeno Martini

Suggerimenti