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SOAVE

Si lancia con il paracadute da 4.550 metri per festeggiare i suoi 85 anni

Francesco Zampicinini, «nonno volante», durante il lancio con Fabio Lorenzetti
Francesco Zampicinini, «nonno volante», durante il lancio con Fabio Lorenzetti
Francesco Zampicinini, «nonno volante», durante il lancio con Fabio Lorenzetti
Francesco Zampicinini, «nonno volante», durante il lancio con Fabio Lorenzetti

Ha festeggiato il proprio compleanno nell'unico modo che lo emoziona ancora, come ha fatto negli ultimi sei anni: un lancio in tandem con il paracadute da 4.550 metri di altezza. Francesco Zampicinini, ribattezzato il nonno volante dai suoi cinque nipoti, ha compiuto 85 anni e pochi giorni dopo ha raggiunto l'aeroporto di Thiene (Vicenza), dove si trova anche la scuola di paracadutismo, e senza dire niente ai suoi familiari si è gettato da 4.550 metri di quota assieme al pilota tandem Fabio Lorenzetti, mentre con un altro paracadute il suo amico Attilio Traverso di Arcole ha filmato l'intero lancio.

 

Una cosa che Zampicinini fa ad ogni compleanno da sei anni a questa parte, cioè da quando ha compiuto gli 80 anni. È un appuntamento che lo riporta indietro nel tempo. L'ottuagenario soavese si è lanciato la prima volta durante il servizio militare, tra i paracadutisti alpini nel 1959.

 

Finito il servizio militare, ha interrotto i suoi lanci per più di una decina d'anni. Ma negli anni Settanta ha ripreso in mano il «libretto di istruzioni» e, dopo qualche lancio prova, si è buttato con il paracadute planando all'interno dello stadio comunale di Soave, per i bambini del paese, in occasione della festa di santa Lucia. Si è lanciato anche nel 1979 per una tappa importante della sua vita, il suo matrimonio. E ancora nel 1980 quando è venuto al mondo il suo primo figlio, Andrea. Ha fatto un favore anche al presidentissimo dell'Hellas Verona Ferdinando Chiampan (ai tempi, a dire il vero, non ancora presidente ma sponsor con il marchio Canon), lanciandosi sopra lo stadio Bentegodi negli anni Ottanta e atterrando sul tappeto verde prima di una gara dei gialloblù. Zampicinini conferma che, nonostante tante discese, l'emozione si rinnova ogni volta ed è stato così anche stavolta.

 

«Il momento più bello è la caduta libera di circa un minuto, quando si scende a 250 chilometri orari», racconta il nonno volante, «poi si apre il paracadute e il volo è rallentato per altri quattro minuti, fino a toccare terra».

 

Ma serve una preparazione particolare per scendere alla sua età?

«Devo firmare la liberatoria dove mi assumo tutte le responsabilità. Faccio delle camminate frequenti, tutto l'anno per tenermi in forma», conferma il paracadutista soavese, «e ho già cominciato la ginnastica presciistica, in attesa che scenda la neve sulle montagne, perché anche quest’inverno voglio andare a sciare con i miei amici di Belluno».

 

E per il compleanno dell'anno prossimo?

«Mah, vediamo. Gli anni iniziano a farsi sentire», conclude Zampicinini, «ma mi piacerebbe lanciarmi ancora una volta».

Zeno Martini

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