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Si è spento Pandian il «Piero» della Vespa

Pietro Pandian sulla sua Vespa, in uno scatto di qualche anno fa
Pietro Pandian sulla sua Vespa, in uno scatto di qualche anno fa
Pietro Pandian sulla sua Vespa, in uno scatto di qualche anno fa
Pietro Pandian sulla sua Vespa, in uno scatto di qualche anno fa

Pietro Pandian è stato parte della storia gloriosa di San Giovanni Ilarione, il paese che diede alla luce quell’Alessandro Pandian che fu il primo, storico direttore de L’Arena. Lui, suo nipote, ne è sempre andato orgoglioso, ma a San Giovanni Ilarione è entrato nel cuore di tutti come «Piero», il meccanico. Ebbene, Piero si è spento ieri, a 94 anni, primo e storico meccanico Piaggio della Val d’Alpone ma anche memoria di una storia antica che ha sempre voluto tener viva e farne memoria. Dieci anni fa, quando quasi per scherzo qualcuno buttò lì l’idea di recuperare la tradizione delle «racole»del Venerdì Santo, Piero fu tra i primi entusiasti sostenitori del progetto: recuperò per l’occasione la «racola» che qualche falegname costruì nel 1890 e che era appartenuta allo zio Alessandro e da allora non ha mai mancato un’edizione dell’appuntamento. Ci sarebbe stato anche lui, ad aprile, se la Pasqua e i riti ad essa connessi non fossero stati fermati dall’epidemia di Covid-19. Per intere generazioni, però, Pietro Pandian è stato una vera e propria istituzione e l’officina di via IV Novembre una sorta di seconda casa. Come abbiamo raccontato tre anni fa quando il Vespa club Valdalpone gli intitolò il trofeo del Campionato triveneto di regolarità per Vespa storiche, tutto cominciò dall’officina da fabbro del padre che aveva scelto di dargli il suo stesso nome. Con la diffusione delle biciclette, era lì che i proprietari delle preziose due ruote andavano in caso di guai e con loro da Piero (padre e figlio, ma c’era anche il secondogenito Angelo) arrivarono pure trattori, poi auto e motorette. La sfida tra Lambretta e Vespa si accese così e Pietro sposò la Piaggio. Ottenne l’esclusiva, il mitico furgone con su scritto Piaggio e pure un posto alla scuola di Pontedera dove si diplomò meccanico autorizzato, il primo della zona, diventato poi, per esperienza ed esemplari rarissimi custoditi come reliquie, un museo parlante. L’ultimo saluto a Pietro Pandian sarà domani alle 17 nella chiesa di Santa Caterina in Villa. •

P.D.C.

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