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ILLASI - COLOGNOLA- CALDIERO.

Semafori T-Red, non c'è stata truffa

Lovato: «I tempi del giallo non sono mai scesi sotto i quattro secondi quelli di legge, e non sono quindi mai stati manipolati né abbassati»
Il T-Red a Colognola, il «semaforo intelligente» FOTO AMATO
Il T-Red a Colognola, il «semaforo intelligente» FOTO AMATO
Il T-Red a Colognola, il «semaforo intelligente» FOTO AMATO
Il T-Red a Colognola, il «semaforo intelligente» FOTO AMATO

T-Red, nessuna truffa a danno dei cittadini. Tutti assolti in primo grado per non aver commesso il fatto: i semafori dell'Est veronese che scattavano foto alle auto erano legali, con tempistiche nella norma.
Contravvenzioni giuste, dunque, e nessun risarcimento ai 150 cittadini che avevano intrapreso l'azione legale. Con i pochi che non hanno ancora pagato le multe costretti adesso a saldare il conto con gli interessi.
Dopo sei anni di battaglia, infatti, è stata accertata la correttezza dei comportamenti nella gestione del T-Red, scagionando dalle accuse (truffa e falso in atto pubblico) chi è stato coinvolto: il comandante della polizia locale dell'Unione comuni Verona Est, Graziano Lovato; l'ex sindaco di Illasi Giuseppe Trabucchi; e Raoul Cairoli, il titolare della ditta del T-Red, la CiTiesse.
Per il comandante Lovato «è stato accertato che i tempi del giallo dei semafori non sono mai scesi sotto i 4 secondi, tempo legale, e che non sono quindi mai stati manipolati né abbassati; anzi, in due occasioni è stata alzata la soglia. I semafori dell'Est veronese, dotati o no di T-Red, sono stati installati correttamente. E poi analizzando i rendiconti della ditta CiTiesse è emerso che tutti i dati erano presenti nei nostri server, tutte le foto dei contravventori erano visualizzate, validate e poi trasformate in verbale. Lo sappiamo che le multe danno fastidio ma, piacciano o no, fanno parte del codice della strada».
Per il presidente dell'Unione, Giovanni Molinaroli, la sentenza è la conferma della trasparenza delle istituzioni: «È doveroso che i veronesi sappiano dell'esito di questa vicenda che evidenzia la correttezza dei comportamenti dell'ex sindaco di Illasi, Giuseppe Trabucchi, del comandante Lovato, del sindaco di Mezzane di Sotto Sella e di tutta l'Unione. Oggi abbiamo la conferma che le amministrazioni e la polizia locale hanno lavorato nel pieno della trasparenza, applicando le regole».
Se Molinaroli pone l'accento sul disagio di chi ha visto la propria immagine infangata dai media («Il disagio umano provato da chi è stato ingiustamente coinvolto.... perché ne è stata calpestata l'immagine»), il sindaco di Colognola ai Colli, Alberto Martelletto aggiunge: «Dopo la giustizia nelle aule del tribunale, si vuole fare giustizia anche dal punto di vista mediatico. Dispiace che ci siano voluti sei anni e che al momento delle assoluzioni i media nazionali (del caso si era occupata Striscia la Notizia, ndr) non diano lo stesso risalto di quando la vicenda esplose». In coda alla vicenda, c'è il pensiero, tra i sindaci, di «non rimettere in funzione i T-Red», anche se c'è chi - e vuole rimanere anonimo - li installerebbe di nuovo senza pensarci due volte «perché quello che conta è la sicurezza dei cittadini».

Giulio Brusati

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