<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Sei guarito? Lo certificano i militari

Personale dell’esercito effettua un tampone a un cittadino che rimane in auto   FOTO PECORA
Personale dell’esercito effettua un tampone a un cittadino che rimane in auto FOTO PECORA
Personale dell’esercito effettua un tampone a un cittadino che rimane in auto   FOTO PECORA
Personale dell’esercito effettua un tampone a un cittadino che rimane in auto FOTO PECORA

Per 65 veronesi la quarantena è finita ieri a Roncà: sono quelli che al «Drive trough difesa» (Dtd) allestito al campo sportivo hanno effettuato il tampone di fine malattia tornandosene a casa con il certificato di negativi. Proprio a questa fetta di popolazione l’Ulss 9 Scaligera ha per il momento scelto di dedicare questa postazione aggiuntiva per l’effettuazione dei tamponi: è una delle due garantite nel veronese grazie al Progetto Igea che mobilita a servizio della salute pubblica personale medico dell’Esercito italiano. È possibile grazie a una rete di collaborazioni che nel caso di Roncà passa per il Comune, che ha concesso le aree e gli spazi, e la Croce rossa italiana. Ci sono 65 persone finalmente libere dal virus, dunque, cioè l’82% dei 77 cittadini che ieri si sono presentati al Dtd inviati dal Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica». In 12 sono risultati positivi al test rapido e quindi hanno dovuto fare anche il tampone molecolare per il quale si attende l’esito. Al Dtd, però, ieri mattina si sono presentate anche 38 persone per sottoporsi al tampone su richiesta del proprio medico e che, dunque, fanno approdare il totale dei tamponi del primo giorno di servizio a 127. I 38 inviati dal medico di base costituiscono una sorta di prova generale, perché a giorni il centro tamponi di Roncà sarà accessibile a tutti i cittadini, con impegnativa o prenotazione telematica. «Sono orgoglioso di aver accolto un servizio tanto importante e lo sono ancora di più pensando che a giorni diventerà un presidio importantissimo e un aiuto concreto anche per le comunità di tutta la Val d’Alpone», afferma il sindaco Lorenzo Ruggeroni. Se l’organizzazione e la gestione amministrativa del centro tamponi è a cura dell’Ulss 9, che a Roncà si avvale anche di personale della Croce rossa italiana, logistica e prelievi sono garantiti invece da un team di militari coordinato del Comando operativo di vertice interforze di Roma. A Roncà la parte del leone la fanno i Ranger del 4° Reggimento Alpini paracadutisti, che hanno casa alla caserma Duca di Verona e che già erano stati mobilitati a primavera ad esempio per le operazioni di sanificazione della casa di riposo Cardo di Cologna Veneta. A dirigere il servizio sanitario è il capitano medico Antonio Giovinazzi, 33 anni, che al Dtd lavora in team con due infermieri della Marina militare: tutti hanno prima fattoformazione per la somministrazione dei tamponi. Altri due Rangers sono impegnati come movieri, disciplinano cioè accessi e uscite dal Dtd di via Santa Maria e dal parcheggio antistante dove i cittadini attendono l’esito del tampone. «Frangente inedito per noi», dice il capitano Giovinazzi abbandonando per qualche minuto la bardatura da tamponi, «ma è davvero un’emozione sentirsi utili alla popolazione del proprio Paese, sperimentare questo impegno trasversale e fortemente proattivo e sì», confida, «anche essere partecipi delle emozioni. Abbiamo incontrato persone che uscivano di casa per la prima volta dopo la malattia, portando con sé vissuti difficili: l’urlo liberatorio di quella famiglia quando ha appreso che l’incubo era finito ci ha colpiti davvero tutti». È una delle storie da Drive through difesa che fa il pari con quelle di altre persone che, deluse, si trovano costrette a rivivere l’attesa del sì o del no del tampone molecolare: storie che entrano sotto pelle «come la gratitudine che ci esprimono le persone; come la sensazione, nettissima», riflette Giovinazzi, «di uno sforzo corale che ci unisce davvero tutti». •

Paola Dalli Cani

Suggerimenti