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Scuole dell’Est, trovate le soluzioni

Uno studente del Guarino Veronese dopo gli esami di maturità, affrontati con la mascherinaIl sindaco di San Bonifacio, Giampaolo Provoli
Uno studente del Guarino Veronese dopo gli esami di maturità, affrontati con la mascherinaIl sindaco di San Bonifacio, Giampaolo Provoli
Uno studente del Guarino Veronese dopo gli esami di maturità, affrontati con la mascherinaIl sindaco di San Bonifacio, Giampaolo Provoli
Uno studente del Guarino Veronese dopo gli esami di maturità, affrontati con la mascherinaIl sindaco di San Bonifacio, Giampaolo Provoli

Tra Comune e parrocchia, a San Bonifacio, saltano fuori cinque aule di ampia capienza dove trasferire altrettante classi del polo liceale Guarino Veronese mentre per l'Isiss Dal Cero, come per eventuali emergenze, spazi aggiuntivi arriveranno da container modulari: «Proposte, sopralluoghi, tavoli tecnici: a settembre a San Bonifacio gli istituti superiori dovrebbero ripartire così anche se resta qualche aspetto ancora da definire». Lo spiega il sindaco Giampaolo Provoli che, se per un verso tira un sospiro di sollievo perché le primarie e le secondarie di primo grado della cittadina non abbisognano di spazi aggiuntivi, dall'altro prende fermamente le distanze dall'ipotesi, in questo momento accantonata anche dalla Provincia, del recupero degli spazi necessari alle superiori nel riattivato ospedale Chiarenzi di Zevio: «L'attività scolastica è incompatibile con la fisionomia di una struttura sanitaria. Non solo», spiega Provoli, «pensiamo solo a quale enorme problema rappresenterebbe questa ipotesi dal punto di vista dei trasporti. Milleseicento dei 2.500 ragazzi che studiano a San Bonifacio arrivano in pullman da 36 paesi diversi: impossibile pensare di portarli a Zevio». La soluzione s'è trovata «in casa»: «Il Dal Cero sembrerebbe aver individuato nelle proprie aree gli spazi che servono e se fosse necessario ci saranno i container: sarebbero preziosi gli spazi dell'ex appartamento del custode, alla sede di via Camporosolo, ed auspico la Provincia possa procedere». Sul territorio sambonifacese erano quattro i siti indicati dove recuperare spazi: la verifica in loco, assieme ai tecnici della Provincia, ha portato ad accantonare le aree seminterrate della parrocchia di Praissola e gli spazi della scuola infermieri alla palazzina servizi del vecchio ospedale: «Adeguati si sono rivelati invece gli spazi comunali alla ex Casa natura di via Praissola, con l'associazione cacciatori e il Cai che hanno dato disponibilità totale a metterli a disposizione per ospitare due classi numerose, e quelli parrocchiali all'Oratorio San Giovanni Bosco adeguati ad accoglierne tre. Gli utilizzi di questi spazi a disposizione del Guarino dovranno essere regolati da convenzioni». AL POLO LICEALE, del quale incidentalmente Provoli è vice preside, rimane solo il problema dei micro gruppi di studenti, cinque-sei, che sembrerebbero destinati a restare fuori da alcune classi: «Avremo due possibilità», spiega Provoli in vece del dirigente Maurizio Bianchi, «o creare micro gruppi che seguano la lezione da schermi fuori dalle classi o didattica a distanza a rotazione». MOLTO PIÙ SERENA la situazione sul fronte dei due istituti comprensivi sambonifacesi: «Vilma Molinari e Sonia Gottin, rispettivamente dirigenti dell'Ic 1 dell'Ic 2, hanno fatto un lavoro enorme per le quali le ringrazio. Oggi come oggi», spiega il sindaco, «se ci sono criticità sono di gestione ed organizzazione. Le scuole hanno rimodulato i propri spazi e per le complessive tre scuole dell'infanzia, quattro primarie e due secondarie di primo grado sul territorio comunale non ne servono di aggiuntivi». •

Paola Dalli Cani

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