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CALDIERO

Scoperto il monumento al partigiano russo Villy

Il monumento al partigiano
Il monumento al partigiano
Caldiero: inaugurazione monumento al partigiano Villy (video Pecora)

«I soldati e gli ufficiali sovietici, con i partigiani italiani hanno liberato il popolo italiano dalla dittatura. Villy è il testimone di profonde radici che legano il popolo italiano a quello russo». Così l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, ha salutato ieri lo scoprimento del monumento per il partigiano sovietico morto a Gombion a 75 anni, Vladimir Tulisko, nome di battaglia Villy, sepolto a Caldiero. «È una dedicazione che fa onore a Caldiero e a tutta l'Italia», ha sottolineato l'ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, «Un sacrificio ricordato qui, a favore dei valori comuni condivisi, di questa terra e delle sue famiglie».

 

La banda alpina Città di Caldiero ha intonato gli inni nazionali italiano e russo, mentre due militari dell'ambasciata russa a Roma hanno deposto una corona d'alloro con il nastro dei colori della loro madre patria. «Un monumento significativo per due popoli», ha descritto il capogruppo degli alpini di Caldiero Giovanni Vesentini. «È un simbolo legato ai valori di libertà, fratellanza e della memoria», ha rimarcato il sindaco Marcello Lovato. «Una scultura per ricordare tutti i partigiani morti nell'ultima guerra», hanno aggiunto i giovani scultori Nadia Golysheva e Matteo Cavaioni, autori del complesso in pietra, in piazza Matteotti. La cerimonia è stata organizzata dal Comune di Caldiero, dal Consolato della Federazione Russa in Italia e dall'associazione Conoscere Eurasia.

Z.M.

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