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Scambio di accuse tra No Pfas e Regione

La manifestazione delle Mamme No Pfas organizzata a Venezia
La manifestazione delle Mamme No Pfas organizzata a Venezia
La manifestazione delle Mamme No Pfas organizzata a Venezia
La manifestazione delle Mamme No Pfas organizzata a Venezia

È tempo di scambio di accuse fra comitati no Pfas e Regione Veneto. Ieri le Mamme no Pfas, movimento che raggruppa i genitori della zona esposta alla contaminazione dell’acqua da sostanze perfluoro-alchiliche, ha emesso una nota che non lascia spazio ai dubbi. «Abbiamo invaso Venezia (i partecipanti alla manifestazione di domenica erano circa settecento, ndr) per chiedere che le istituzioni facciano finalmente il loro dovere, senza rimpalli di responsabilità e ulteriori perdite di tempo», scrivono le mamme. Hanno protestato per chiedere che venga subito avviata la bonifica del sito produttivo sul quale fino a un anno fa operava l’azienda chimica Miteni, a Trissino nel Vicentino, considerata la principale responsabile dell’inquinamento. «Il terreno è impregnato di inquinanti che continuamente finiscono in falda», sottolinea il comunicato. «La messa in sicurezza del sito, che fino ad oggi si è limitata a una barriera idraulica di emungimento, non funziona: è come un filtro da caffettiera che cerca di ripulire una piscina olimpionica», dicono le mamme. «Serve il ripristino dell’ambiente contaminato, ma la Regione si nasconde dietro un dito e accampa scuse ingiustificabili ormai dal 2017». «L’undici novembre ripartirà anche il processo penale, iniziato ieri e subito slittato per disastro innominato e avvelenamento delle acque, in cui molti di noi si costituiranno parte civile come privati cittadini, e noi ci aspettiamo che emergano anche eventuali corresponsabilità di coloro che già da tempo sapevano e che, pur avendo il dovere di proteggere le persone e il territorio, non hanno agito in tempi rapidi», scrivono le attiviste. Le mamme in chiusura rimarcano la loro indipendenza: «Siamo un gruppo spontaneo che ha sempre chiesto a tutti di salvaguardare salute e ambiente, indipendentemente dall’orientamento politico dei nostri interlocutori, e intendiamo continuare su questa linea». Già domenica Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’Ambiente, aveva bollato in una lettera aperta la manifestazione svoltasi a Venezia dicendo che era «contro la Regione». Si era detto «stanco di vedere la verità dei fatti continuamente distorta, utilizzando una tragedia ambientale per meri fini politici», Bottacin. Il quale così attaccava i politici di area centro-sinistra e Cinque stelle, che certo non risparmiano da tempo critiche all’operato sul fronte Pfas della Giunta regionale, di speculare su quella che è una «tragedia». E se stigmatizza l’operato di «politici spregiudicati che sono riusciti a creare un clima di odio verso la Regione», Bottacin parla anche di «mamme di bimbi vittime dell’inquinamento, probabilmente in buona fede, aizzate contro la Regione» e di associazioni ambientaliste «che in tutto il resto del Paese tacciono e, qui, in Veneto si scagliano contro le istituzioni regionali». Rimarcando che il Governo, nonostante ripetuti annunci, non ha ancora fissato i limiti nazionali alla presenza dei Pfas nell’acqua, (esponendo così la Regione a 43 ricorsi, con richieste danni per 98 milioni di euro, contro i limiti che lei ha invece stabilito) Bottacin arriva a parlare della creazione di «una vera e propria task force» contro l’ente che rappresenta. •

Luca Fiorin

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