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«Sarebbe ingiusta»: il Consiglio boccia la sospensione dell’Irpef

Carmen TombaMarcello Lovato
Carmen TombaMarcello Lovato
Carmen TombaMarcello Lovato
Carmen TombaMarcello Lovato

I consiglieri di opposizione di Caldiero hanno avanzato la proposta di sospendere quattro mesi di addizionale comunale all'Irpef, da marzo a giugno, per dare un segnale forte alla cittadinanza colpita dall'emergenza sanitaria e dalla crisi economica conseguente. Ma l'ordine del giorno è stato bocciato dalla maggioranza perché ritenuto ingiusto. «Non è detto che dobbiamo decidere stasera», ha chiarito in Consiglio comunale la capogruppo di opposizione Carmen Tomba, «prendiamoci del tempo per verificare se la cosa è fattibile da un punto di vista tecnico. Valutiamo la fattibilità della proposta: perché siamo fuori dall'emergenza, ma siamo solo all'inizio della crisi sociale ed economica». «Se è un'azione tecnicamente fattibile, in verità la sospensione non è tecnicamente possibile», ha spiegato il responsabile dell'area economico finanziaria del Comune, Michele Cattazzo. «Semmai è possibile cambiare l'aliquota, ma non quest'anno, perché è stata fissata lo scorso dicembre, prima della pandemia ed è stata trasmessa al ministero che l'ha già registrata. Si tratta dell'imposta più equa di quelle che incassa il Comune: la si paga in base al reddito. Se non si è percepito lo stipendio per alcuni mesi, non si paga. Se non venisse incassata tutta l'Irpef, si creerebbe un danno erariale per l'ente. L'unica possibilità che vedo, è quella di tornare a rivedere a fine anno l'aliquota per il 2021». «Francamente non ha alcun senso togliere risorse al Comune, che vanno ad aiutare chi si trova in difficoltà, sollevando dal pagamento di un'imposta chi lo stipendio lo ha percepito ed è andato a lavorare durante il lockdown», ha obiettato il consigliere di maggioranza Fabio Franchi. «La proposta non sta in piedi. Alcune categorie hanno sempre lavorato e percepito lo stipendio. Andiamo ad aiutare chi ha lavorato, per togliere risorse a quelli che dobbiamo effettivamente sostenere, perché non hanno potuto lavorare?». «Andremo a creare una situazione iniqua», ha tagliato corto il sindaco Marcello Lovato, «Bocciamo quest'ordine del giorno per una questione di equità». •

Z.M.

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