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Rsa, San Pietro tra dubbi e paure

San Pietro di Lavagno è preoccupata per il progetto di realizzazione della Residenza sanitaria assistenziale (Rsa), prevista nella frazione, in via Scolara, vicino ai nuovi polo scolastico e palestra, opere in fase avanzata di costruzione. I dubbi nascono dal grande impatto ambientale della struttura di tre piani, con sottotetto in una zona in cui le costruzioni sarebbero più basse della Rsa. Ma anche la viabilità esistente è del tutto inadeguata al traffico che si prevede nella zona a lavori ultimati. Mancano, infine, i parcheggi che dovrebbero servire la Rsa e pure le nuove strutture scolastiche vicine. «Di fronte a questi evidenti motivi di disagio», ha rilevato Michele Zandonà in un incontro tra amministrazione comunale e popolazione, «quali vantaggi trae il Comune dalla presenza della Rsa?». Le realizzazione della struttura se l’è aggiudicata la società veronese Valore vita Srl, nata dalla sinergia tra Gruppo immobiliare Albea (di Verona) e la Cooperativa sociale Elleuno di Casale Monferrato, che ha acquistato un’area di 16mila metri quadri. La Rsa è pensata per 120 posti letto: 60 per persone autosufficienti e 60 per chi necessita di aiuto. «Solo 50 di questi posti godranno del sostegno regionale, assieme ad altri 10 per minori in difficoltà», ha precisato Maria Antonia Prioli, assessore alle Politiche sociali e familiari. «Stiamo trattando con la proprietà per avere qualche vantaggio in più per il Comune. Alla società abbiamo proposto uno scambio di zona, dove sarebbe possibile realizzare la Rsa con un minor impatto ambientale e viario. Ma la nostra proposta non è stata accettata», ha precisato il sindaco Marco Padovani. La società Valore vita, per realizzare la Rsa, dotata di tutte le tecnologie, investirà più di 9 milioni di euro. In essa, ad attività a regime, verranno impiegate circa 60 persone in ambito socio-sanitario ed assistenziale: infermieri, fisioterapisti, cuochi, manutentori, operatori. •

G.C.

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