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SOAVE

Rarità ritrovata dopo 150 anni: il fiordaliso stellato

Il fiordaliso stellato fotografato da Giacomo Bommartini
Il fiordaliso stellato fotografato da Giacomo Bommartini
Il fiordaliso stellato fotografato da Giacomo Bommartini
Il fiordaliso stellato fotografato da Giacomo Bommartini

Una scoperta botanica sta suscitando grande interesse in questi giorni tra gli esperti del settore. A Soave, lungo un tratto lineare di circa 200 metri sulla sommità arginale del Tramigna, su viale della Vittoria, è stata rinvenuta una specie sparita dall' Est veronese da almeno 150 anni: si tratta del fiordaliso stellato (nome scientifico Centaurea Calcitrapa) che nell'Ottocento, fino alla prima metà del Novecento, veniva chiamato con il termine dialettale «spina bianca».

 

Non se ne vedevano fiorire, nel Veronese, di fiori così, da decenni e decenni, da oltre un secolo probabilmente: non ce n'è memoria recente, mentre, solo come specie avventizia (spontanea), ci si può imbattere in essi, rarissimamente, nelle province di Belluno, Venezia e Rovigo. Comunque è considerata una specie rara nel Veneto. È molto più comune in Sardegna dove, guarda caso, capre e pecore sono ancora molto diffuse. Di origine mediterranea, è facilmente riconoscibile dai fiori capolini color porpora, con squame dell'involucro che terminano con lunghe spine, mentre alla base dello stelo ci sono spine più corte.

 

La pianta è molto ramificata, con rami divaricati, ricoperti da una stellata di fiori porporini molto particolari. A trovarla, passeggiando lungo il Tramigna, casualmente, è stato Giacomo Bommartini di Roncà, esperto e appassionato di botanica, aderente all'associazione VeronAutoctona, che si occupa delle essenze arboree di parco Zanella come volontario. Bommartini collabora con altre associazioni ambientaliste e con il Museo civico di Verona. Appena ha scorto questa fascia di fiordaliso stellato in piena fioritura, ha contattato l'amministrazione comunale, chiedendo di preservare questo tratto di argine dallo sfalcio delle erbe spontanee, per preservarlo.

 

«Un tempo questo fiore era molto diffuso qui da noi», assicura Bommartini. «Era portato probabilmente dalla pastorizia transumante. Con gli anni, l'ambiente si è evoluto e anche le specie si sono adattate, alcune sono scomparse. Questa specie è tra quelle sparite nel Veronese: è moltissimo tempo che non si vede sbocciare nella nostra provincia. Perché sia tornato a crescere qui a Soave quest'anno è un mistero. Comunque ho segnalato il ritrovamento al curatore del Museo civico di Verona, che verrà a osservarlo. Nel frattempo ci stiamo organizzando con l'amministrazione per tutelare questa specie: quando finirà la fioritura si potrà tagliare e poi ricrescerà nelle stagioni successive in modo che attecchisca bene».

 

Resta da cercare e capire il motivo per cui il fiordaliso stellato sia tornato in riva al Tramigna, torrente non nuovo ad accogliere specie autoctone antiche, ma anche piante e fiori assolutamente non autoctoni. È il caso del tulipano clusiana (Tulipa Clusiana o anche Tulipano di Clusius) che in primavera sempre l'attento Bommartini ha rinvenuto lungo gli argini del Tramigna. Una specie in questo caso di origine orientale, diffusa nell'Iraq, nel Pakistan e sull'altopiano dell'Himalaya occidentale. Un tulipano spontaneo che si è diffuso ora anche in aree a lui confacenti della Grecia, della Turchia, del Portogallo e della Spagna. «Ma è rarissimo trovarlo in Italia, eppure a Soave c'è», assicura l'appassionato di botanica. Insomma un habitat, quello del Tramigna, tutto da studiare per la botanica. 

Zeno Martini

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