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«Provoli sconcerta quando parla di inceneritori»

Qualche discarica in meno e qualche inceneritore in più: il pensiero del sindaco di San Bonifacio Giampaolo Provoli, relativamente alla problematica dello smaltimento dei rifiuti e del relativo costo, «sconcerta» i candidati pentastellati sambonifacesi alle regionali. Stefano Pedrollo e Andrea Pompele usano proprio questa espressione per commentare l’intervento del primo cittadino in Consiglio comunale. «L’inceneritore, anche se ancora consentito dall’Europa, resta un’ipotesi estrema, un’ultima ratio a cui assoggettarsi come ad una sconfitta e rappresenta una soluzione obsoleta, antieconomica e poco lungimirante», dice Pompele che invita, sul tema, «a un confronto aperto per cercare una soluzione più ecologica e innovativa». E porta ad esempio il revamping per la produzione di biometano progettato per dar nuova vita all’impianto di Ca’ del Bue, «grazie anche alle battaglie del M5S». Pedrollo dal canto suo snocciola dati di carattere sanitario augurandosi che Provoli non stesse indirettamente candidando San Bonifacio a location per un inceneritore. «Vivere vicino agli inceneritori è associato a un aumento del rischio di alcuni difetti alla nascita, rispetto alla popolazione generale. Si tratta di circa 0,6 casi ogni 1.000 nascite per difetti cardiaci congeniti, e di 0,6 casi per 1.000 nati maschi per ipospadia (malformazione agli organi genitali) rilevati entro 10 chilometri da un inceneritore. Credo sia quindi il caso di prendersi cura del futuro e delle nuove generazioni evitando di aggiungere inquinamento su inquinamento». •

P.D.C.

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