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Il progetto inclusivo a Tregnago

Presepe e addobbi? Lo fanno tutti insieme i bimbi di diverse religioni

Il progetto inclusivo a Tregnago
Il presepe costruito alle «Bortolani» da bimbi, insegnanti e genitori
Il presepe costruito alle «Bortolani» da bimbi, insegnanti e genitori
Presepe inclusivo a Tregnago (Zambaldo)

Sono 147 i bambini e le bambine, di cui una trentina gli stranieri anche di altre religioni, della scuola statale dell’infanzia “Antonio Bortolani”, che hanno raccolto con entusiasmo la proposta e dato vita a presepe e albero di Natale, creando con fantasia, ironia e semplicità personaggi, animali, case e borghi, oppure gli addobbi dell’albero se qualcuno, anche italiano, non ha voluto coinvolgersi nella proposta religiosa del presepe.

 

«Non c’è stato nessun problema a proporlo e tutti hanno accolto con entusiasmo l’idea», spiega Elisabetta Malacchini, che è coordinatrice delle 14 insegnanti che lavorano nella struttura, mostrando il castello di Erode costruito da un bambino di religione musulmana e dalla sua famiglia, con le caratteristiche merlature delle città mediorientali e il minareto al posto della torre. Il progetto di inclusione, sviluppato su suggerimento di Regione e Comune, con l’appoggio di Alvise Mattei, dirigente dell’istituto comprensivo di Tregnago-Badia Calavena, a cui la scuola statale appartiene, è andato oltre le attese delle stesse insegnanti.

Sono stati utilizzati rotoli di carta, sassi, cartone, fogli di alluminio, pasta alimentare, popcorn, contenitori per le uova bottigliette dei succhi e degli yogurt e quanto di più la fantasia suggeriva per costruire i personaggi della sacra rappresentazione, i pastori e gli angeli e gli animali con il contesto in cui la scena si svolge. Lo si potrà visitare ancora per una decina di giorni negli orari di entrata e di uscita dei bambini (8-9 e 15.30-16).

Vittorio Zambaldo

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