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Parco di Monte Rocca Via i disastri del 2020

Il taglio degli alberi al parco del Monte Rocca
Il taglio degli alberi al parco del Monte Rocca
Il taglio degli alberi al parco del Monte Rocca
Il taglio degli alberi al parco del Monte Rocca

Grazie ad una esercitazione che si è svolta domenica 13, i volontari dell’Ana provinciale hanno messo in sicurezza il parco del Monte Rocca, che era rimasto inagibile dopo la tromba d’aria dello scorso 29 agosto.Dieci le squadre della Protezione civile dell’Associazione Nazionale Alpini, sezione di Verona, hanno tagliato ed abbattuto i pini divelti dalla tromba d’aria nel parco. A seguito della violenta perturbazione, infatti, l’area boscata era stata chiusa per la presenza di una cinquantina di piante divelte, molte altre pericolanti e per decine di rami secchi spezzati e cadenti. Settanta tra motoseghisti specializzati, operatori Ple, rocciatori e logisti hanno tagliato le conifere sradicate e pericolose per la pubblica incolumità, che inibivano l’accesso al parco. Il coordinatore Filippo Carlucci, coadiuvato dai vicecoordinatori Emanuele Zorzi e Franco Foresti, con i capisquadra, hanno restituito una parte del parco al pubblico, già aperto lunedì 14 al centro estivo. «Abbiamo sfruttato questa opportunità di mettere in sicurezza il parco del Monte Rocca per una esercitazione, coinvolgendo i nuovi volontari, freschi di corso, e verificare le loro abilità sul campo», illustra Carlucci, «contestualmente abbiamo messo alla prova l’operatività dei venti motoseghisti esperti, che già avevano affrontato boschi nella difficile situazione del bellunese dopo la tempesta Vaia». «L’esercitazione», prosegue Carlucci, «ci ha permesso di metterci alla prova nel taglio delle piante sradicate e nel difficile sezionamento degli alberi a terra, incastrati tra loro». Le dieci squadre, provenienti dai gruppi di Protezione civile dell’Ana provinciali, hanno messo in campo un mini escavatore, un camion con gru, una cippatrice, l’officina mobile e un automezzo di segreteria operativa per simulare un intervento post temporale. «Dopo un primo intervento, a settembre, di eliminazione delle piante più pericolose», spiega il sindaco Marcello Lovato che ha seguito l’esercitazione, «abbiamo atteso fino ad oggi per verificare gli esemplari da salvare. Purtroppo», dice Lovato che per la Regione segue proprio il settore forestale, «le conifere piantate negli anni Cinquanta sui terrazzamenti ex coltivi del colle, hanno radici superficiali e non sono stabili. Era un triste spettacolo quello che si presentava a chi saliva sul Monte Rocca: piante alte 20-30 metri rovesciate, con radici scoperte e un parco devastato, con danni alle infrastrutture». Tavoli, panchine e il percorso della salute sono infatti stati distrutti dalle piante cadute il 29 agosto 2020. Il parco del Monte Rocca è l’ultima propaggine dei monti Lessini, una modesta altura, 81 metri, sulla pianura. Qui sorgeva un castello distrutto da Ezzelino da Romano nel 1233. Nell’Ottocento, il medico Luigi Parisi, sulle rovine del castello costruì un singolare edificio ottagonale e un castello, che il Comune di Caldiero acquisì negli anni Sessanta. «Grazie a tutti i volontari, in particolare al coordinatore Carlucci e al caposquadra del gruppo Ana Valdalpone Gianfranco Lorenzoni, che con l’esercitazione hanno reso di nuovo agibile parte del parco», chiude Lovato Z.M.

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