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Presi dopo le minacce

«Paga o rapiscono
la tua bambina»
Coppia in manette

Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri
Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri
Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri
Gli arresti sono stati fatti dai carabinieri

 «Se non paghi, ti rapiscono la bambina, hanno la sua foto...». «Se non paghi, ti incendiano l’agriturismo...». «Se non paghi faranno del male a te, alla tua famiglia, ai tuoi parenti...». È stato un incubo quello vissuto dal titolare di un b&b dell’est veronese: minacciato negli affetti più importanti, terrorizzato dalla possibilità di perdere tutto, convinto di correre un rischio reale dato che all’inizio di marzo un incendio ad opera di ignoti aveva distrutto alcune auto custodite nella sua azienda agricola, ha messo mano al portafogli e ha pagato il «pizzo» a due intermediari - lui, Francesco Armando Gerardi, siciliano di 40 anni, lei, Sonia Roncaglia, veronese di 30, che avevano pernottato per oltre un mese nel suo bed and brekfast - presentatisi a nome di alcuni malavitosi albanesi che lo avevano preso di mira: gente molto pericolosa, pronta a tutto, anche a portargli via la figlioletta di pochi anni se non avesse «saldato» in fretta.

 

LE RICHIESTE E L'ARRESTO

Le prima somma di 1.200 euro l’ha consegnata ai «negoziatori» a fine marzo, la seconda di 2.200 euro ad inizio aprile rinunciando, nella stessa occasione, al credito di 1.600 euro che vantava verso la coppia per il pernottamento durato più di un mese nel suo b&b, la terza - concordata con i carabinieri che hanno così colto in flagrante gli estortori - di 5 mila euro, arrestati e portati in carcere a Montorio.

Ieri mattina il gip Raffaele Ferraro dopo averli interrogati (difesi dall’avvocato Massimiliano Soffiati) ha predisposto per l'uomo la custodia cautelare in carcere con l’accusa di «truffa aggravata dal timore di un pericolo immaginario» mentre per la trentenne, riconoscendo per lei solo la tentata truffa avendo avuto parte attiva solo per nel terzo «episodio di dazione dei soldi», quello concordato con i carabinieri, ha deciso la scarcerazione con il divieto di dimora nel Comune dove sono avvenuti i fatti e dove vive la vittima. 

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