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L'iniziativa in 5 scuole

Nuovi alberi per il futuro per «imparare il rispetto dell'ambiente»

"Un albero per il futuro" (Zambaldo)

Cinque alberi, uno per ogni classe della primaria, quattro frassini e una quercia, sono stati messi a dimora nel giardino delle scuole tregnaghesi. Altri 10 carpini in quelle di Badia Calavena, un frassino ciascuno per le primarie di Selva di Progno e San Bortolo, tutti plessi che fanno parte dell’istituto comprensivo di Tregnago-Badia Calavena, in provincia di Verona.

 

L'iniziativa rientra nel progetto nazionale triennale «Un albero per il futuro», avviato dai carabinieri per la biodiversità e che solo per quest’anno si propone di distribuire gratuitamente 60mila piantine. Per le scuole della Val d’Illasi il progetto è fatto in collaborazione con i carabinieri del Centro nazionale di biodiversità forestale di Peri, che hanno fornito le piante scegliendole fra le specie autoctone adatte al contesto geografico di ciascun plesso.

 

All’arrivo delle due carabiniere forestali che hanno consegnato le piantine e aiutato nella posa, ci sono stati i saluti del dirigente scolastico Alvise Mattei e del sindaco Simone Santellani prima che le classi, schierate nello spazio esterno della scuola, recitassero insieme la composizione composta per l’occasione, in cui tutti i bambini si impegnano a curare e far crescere gli alberi messi a dimora.

 

«L’obiettivo è far acquisire i valori di rispetto dell’ambiente e il ruolo che ognuno riveste per la salvaguardia della natura», spiega l’insegnante Elena Piccoli, che coordina il progetto, inserito nel programma di Educazione civica, «e l’impegno è distribuito negli anni con attività di classe, in particolare nelle materie scientifiche, e attività all’esterno con la scoperta degli alberi vicini che costituiscono risorse importanti come nella Foresta di Giazza o nel Parco naturale regionale della Lessinia, per puntare poi nel terzo anno a scoprire la biodiversità che sta attorno a noi».

 

Ogni pianta può essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino apposto su ciascuna di esse e sarà così possibile seguire a distanza l’andamento e l’espansione del nuovo bosco e verificare on line il complessivo assorbimento di anidride carbonica di tutte le altre nuove piante. 

Vittorio Zambaldo

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