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Francesco Zampicinini a 86 anni si è lanciato con il paracadute

Nonno Volante, un altro giro di compleanno tra le nuvole

Come fa sempre da quando ne ha compiuti 80, è sceso in tandem da un’altezza di 4.500 metri
Il momento in cui Francesco Zampicinini si è lanciato in tandem
Il momento in cui Francesco Zampicinini si è lanciato in tandem
La fotosequenza del lancio in tandem di Franesco Zampicinini

Il nonno volante di Soave non finisce di stupire. Per festeggiare il suo 86° compleanno, che ricorreva il 19 settembre, Francesco Zampicinini si è lanciato per la settima volta consecutiva con il paracadute da un'altezza di 4.500 metri di quota. Dopo uno stop di 40 anni, al compimento degli 80 anni, fa un lancio all'anno.

Una sfida con se stesso

Una sfida con se stesso, per rimettersi alla prova dopo tanto tempo, recuperando una passione giovanile. Infatti Zampicinini ha preso la licenza di parà quando ha fatto il militare tra i paracadutisti alpini a 21 anni. Dopo la naia ha proseguito partecipando a sette campionati italiani tra i 32 e 40 anni, totalizzando più di 1.500 lanci.

Poi uno stop, dovuto anche ad altre passioni che lo avevano interessato come lo sci (ha conseguito pure il brevetto per il volo libero: si è lanciato con il deltaplano 15 volte, fino a circa 35 anni d'età). A 65 anni la prima sfida con se stesso, vinta: ha preso l'aereo ed è andato negli States a correre la Maratona di New York. È arrivato 94° su 3.500 podisti nel range 60-65 anni.

Poi, come detto, il lancio per festeggiare prima la nascita del figlio Andrea e poi quello per gli 80 anni. Anche quest'anno ha voluto fare tutto in segreto: è partito da casa senza avvisare nessuno dei suoi congiunti. È arrivato a Thiene e qui ha preso l'aereo che lo ha portato a 4.500 metri di quota, assieme all'istruttore Fabio Lorenzetti, pluricampione italiano di lancio e con l'amico Attilio Traverso di Gazzolo, che da sette anni lo segue lanciandosi assieme per fare le riprese che documentano i suoi lanci in tandem.

«Un lancio perfetto», racconta con soddisfazione l'ottantenne. «Sono sceso per 3.500 metri a 250 chilometri orari, per poi fare gli ultimi mille metri con il paracadute aperto e quest'ultimo tratto si compie in cinque minuti circa. L'atterraggio in coppia è stato ottimo».

Due chilometri al giorno per tenersi in forma

Ma come si tiene in forma ed allenato per fare lanci a questa età? «Nulla di particolare», risponde, «se non un paio di chilometri di passeggiata ogni giorno, che intensifico tre volte a settimana con una scarpinata sulle colline di 10 chilometri per volta». Zampicinini in verità ogni inverno torna anche a sciare a Corvara, in Trentino, dove ha tanti amici che lo attendono. È diventato un simbolo tra gli anziani e non solo, un recordman di lanci a questa età, tanto da essere stato invitato a raccontare questo suo modo eccentrico di festeggiare i compleanni alla trasmissione televisiva «I Fatti vostri», su Rai Due.

Eppure le cose non sono sempre andate lisce nei suoi tanti voli per lanciarsi col paracadute. «Una volta ricordo che eravamo in una trentina di parà saliti su un bimotore a Villafranca che ci doveva portare a 2.000 metri di quota», svela Zampicinini, «ma a 1.300 metri un motore dell'aeroplano si è rotto. Hanno aperto lo sportello della fusoliera e siamo saltati insieme in 22, atterrando chi tra i campi di mais, chi in una zona militare, ma tutti salvi».

Il prossimo anno? «Dico sempre che ho fatto l'ultimo lancio», conclude sornione il nonno volante, «non faccio mai promesse, anche perché non voglio che i miei familiari lo sappiano. Quando decido di andare, parto faccio il lancio e torno a casa solo con la chiavetta delle riprese, per mostrarle loro, in particolare ai miei cinque nipoti».

Zeno Martini

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