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Niente seggi elettorali all’ex primaria e il Comprensivo rimane senza guida

L’istituto comprensivo di Montecchia FOTO PECORA
L’istituto comprensivo di Montecchia FOTO PECORA
L’istituto comprensivo di Montecchia FOTO PECORA
L’istituto comprensivo di Montecchia FOTO PECORA

Non sarà possibile allestire i seggi elettorali nella ex scuola primaria di Montecchia di Crosara: lo stato di degrado in cui versa lo stabile, in conseguenza degli atti vandalici consumatisi all’interno dell’edificio che da 12 anni è chiuso ed è proprietà privata, costringe il sindaco Attilio Dal Cero ad abbandonare il progetto. «La situazione che abbiamo verificato con il rappresentante della proprietà in occasione di un recente sopralluogo è stata del tutto inattesa: al di là dell’amarezza e del rammarico nell’aver scoperto la devastazione, abbiamo valutato attentamente la situazione: intervenire per adeguare anche solo i locali strettamente necessari all’espletamento delle operazioni di voto è impensabile, sia per via dei costi che per i tempi». «Oltretutto», considera il primo cittadino, «sarebbe stato un intervento improcedibile su area privata». In queste ultime parole del sindaco c’è il ridimensionamento del progetto che in un primo tempo aveva fatto pensare a un rapido accordo per l’acquisizione dell’immobile anche alla luce delle eventuali esigenze di spazi aggiuntivi che, in vista della riapertura delle scuole con le esigenze dettate dalle norme anti Covid-19, si sarebbero resi necessari. In realtà dall’Istituto comprensivo, il cui destino appare ancora sospeso, non sono emerse necessità particolari di spazi ulteriori oltre a quelli utilizzabili al polo scolastico di via San Pietro. «Il progetto di riacquisizione dello stabile della ex scuola elementare va avanti e torna ad essere agganciato a quello di alienazione della rete del gas». «Se per un verso i tecnici stanno proseguendo con la valutazione del valore dell’edificio, dall’altro siamo in attesa dall’attuale gestore della rete di una risposta alla nostra richiesta di adeguamento dei canoni, per poi passare alle procedure di gara per l’alienazione». Venuta meno la possibilità rappresentata dalle ex scuole, i seggi delle regionali saranno approntati come di consueto al polo scolastico: «Ci siamo confrontati anche con il dirigente: per i bambini della primaria ciò si tradurrà in tre giorni di sospensione delle lezioni, mentre per la secondaria di primo grado riusciremo a contenere la chiusura in un solo giorno». I termini organizzativi sono stati definiti con il dirigente Claudio Fregni, messo in mobilità dopo la decisione di sopprimere l’Istituto comprensivo di Montecchia-Roncà perché mancano all’appello 10 iscritti. Dopo la mobilitazione dei due sindaci, Dal Cero a Montecchia e Lorenzo Ruggeroni a Roncà, tanto il prefetto Donato Cafagna quanto l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan hanno avanzato istanza di deroga al ministero condividendo le preoccupazioni dei primi cittadini sulla ripartenza della scuola nel contesto dell’emergenza sanitaria, senza un dirigente titolare. L’unica cosa concreta arrivata fino ad ora è l’assegnazione della nuova sede al dirigente Fregni, che andrà a guidare l’Istituto tecnico tecnologico Silva- Ricci a Porto di Legnago. I sindaci, però, ancora confidano in un dietro front ministeriale. •

Paola Dalli Cani

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