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«MuVin», la cittadella del vino strizza l’occhio alle doc dell’est

Le vallate veronesi con ettari ed ettari di pendii tappezzati di pregiati vitigni sono in prima linea per la realizzazione del MuVin, il Museo del Vino che rafforzerà Verona nel suo ruolo di capitale italiana del vino. Il progetto è pronto ed entro l’anno si apriranno i cantieri nelle ex Gallerie Mercatali, in Zai di fronte alla Fiera con una previsione di spesa di 36 milioni di euro. L’obiettivo è di accogliere migliaia di visitatori per le Olimpiadi invernali del 2026. Corsi «È un sogno che sta diventando realtà», ha dichiarato Enrico Corsi, il consigliere regionale veronese della Lega a cui va la paternità dell’iniziativa, giovedì sera al Centro convegni di Montecchia di Crosara ricambiato dal ringraziamento del sindaco Attilio Dal Cero per aver scelto l’est veronese, Val d’Alpone e Val Tramigna, come primo incontro territoriale. Presenti in platea i sindaci dell’area, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi e il senatore Crsitiano Zuliani, una sessantina di imprenditori del vitivinicolo di Val Tramigna e Val d’Alpone, territori culla delle denominazioni del Soave e del Lessini Durello. «Un progetto come questo», ha spiegato Corsi, «ha un respiro nazionale e internazionale e fin dall’esordio deve godere del sostegno e della condivisione del territorio. L’estremo Est veronese, con le Denominazioni di eccellenza che ne sono il blasone, è stato scelto come punto di partenza di un tour attraverso i più rappresentativi distretti del vino veronesi per coinvolgere il mondo produttivo. Il Muvin sarà anche la passerella dei territori del vino in chiave enoturistica». L’idea del megaprogetto ha radici in un viaggio di Corsi a Edimburgo dove ha visitato il museo del whisky: «Un’esperienza coinvolgente che ha fatto poi decollare questo progetto, a Verona, dopo aver visitato anche il museo del vino di Bordeaux. La Cité du Vin è una struttura unica nel suo genere, dedicata al vino. E la città scaligera non dovrà essere da meno». I dettagli «Verona è la prima provincia italiana per produzione vinicola», ha ricordato Paolo Bertelli, coordinatore responsabile del progetto, «ed è città turistica. Merita un museo del vino per l’Italia, come Bordeaux, da sempre concorrente. Questo museo sarà aperto 365 giorni all’anno per favorire quanti operano nel settore del vino, vetrina per il turismo di settore. La location di fronte alla Fiera è strategica». Il progettista ha spiegato: «Il vino italiano sarà protagonista, accanto a quelli europei e del mondo in un luogo vocato al sistema vino: dalla terra ai prodotti, alla tecnologia per la raccolta, la confezione, le bottiglie, i tappi, le etichette». Una cittadella che vuole essere «ambasciata» del mondo vinicolo: un contenitore di opportunità esperienziali e digitali. L’impegno è ai massimi livelli con consenso corale del mondo politico, imprenditoriale e culturale sin dai primi passi con l’approvazione della legge regionale 19 nel maggio 2020 e il vanto per Verona di un Vinitaly già baricentro del mondo vitivinicolo. «Non a caso la scelta è caduta su una location già punto d’incontro», ha spiegato l’architetto progettista Giovanni Lonardoni: «L’involucro esistente con le gallerie articolate su tre piani per un totale di 17 mila metri quadri sarà valorizzato, con l’ambizione di realizzare un piazzale di collegamento con la fiera per unire gli avvenimenti fieristici e le gallerie con enoteca, aree specializzate e aste del vino. Il tratto di viale del Lavoro sarà trasformato in sottopasso e il portale del vecchio ingresso avrà una collocazione direzionale a servizio dell’università, con aule di formazione». Presente alla serata il professor Diego Begalli, ordinario di Economia ed estimo rurale e referente del rettore dell’Università di Verona, nonché fondatore della facoltà di enologia: «Stiamo seguendo con grande interesse questo progetto al quale collaboriamo attivamente». «Un museo che genera business», per l’europarlamentare Paolo Borchia che si occupa dell’aspetto finanziario e ha annunciato la costituzione di una società a capitale pubblico e privato le cui sottoscrizioni partiranno tra aprile e maggio.•.

Mariella Gugole

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