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Morirono a Mauthausen Lo loro storia in un film

Gli studenti dell’istituto «Dal Cero» autori della ricerca storica sui deportati della Val D’Alpone
Gli studenti dell’istituto «Dal Cero» autori della ricerca storica sui deportati della Val D’Alpone
Gli studenti dell’istituto «Dal Cero» autori della ricerca storica sui deportati della Val D’Alpone
Gli studenti dell’istituto «Dal Cero» autori della ricerca storica sui deportati della Val D’Alpone

Angelo Biondaro, Ilio Chiarotto, Gelindo e Guerrino Gaiga, Otello Preto, Giovanni Stanghellini e Michelangelo Tanara: sono i nomi di sette giovani della Val d’Alpone che vennero deportati al campo di sterminio di Mauthausen, in Austria, e qui trovarono la morte. Fino a qualche giorno fa, erano solo sette dei nomi riportati sulle lapidi del Sacrario di Monteforte d’Alpone ma grazie ad un lavoro di ricerca, propedeutico alla realizzazione di un secondo docufilm che sarà presentato per la Liberazione, sono ritratti di vita di sette ragazzi della Valle. Tre di loro, Gelindo, Otello ed Angelo, avevano solo 19 anni, Ilio ne aveva 22, due di più Michelangelo e Guerrino: ragazzi, ai quali aggiungere Giovanni che di anni ne aveva 37. Le loro storie sono state riassunte e corredate da una ricca rassegna fotografica nella mostra «Destinazione Mauthausen», allestita fino a martedì nell’atrio dell’Isiss Luciano Dal Cero in via Fiume e che si può visitare in orario extra scolastico lunedì e martedì dalle 14 alle 16. Da ottobre, guidati dai docenti Paola Guerra e Giovanni Tosi, una ventina di studenti delle tre quinte sono stati coinvolti in un laboratorio di ricerca al di fuori dell’orario scolastico: è la proposta che da anni i due docenti rivolgono agli studenti con lo scopo di dare contenuti all’intitolazione della scuola (che porta il nome del comandante della Brigata Manara). Proseguendo il lavoro degli anni passati, l’attenzione quest’anno si è focalizzata su quei sette nomi e l’obiettivo è stato ricostruire la vicenda di quelle vittime. Ci sono riusciti con ricerche d’archivio, interviste ma anche un viaggioa Mauthausen sostenuto da Bvr banca di Vestenanova Le storie di quei sette giovani, in questi giorni raccontata dagli studenti i ai compagni di tutte le classi dell’istituto, sono saltate fuori così e se n’è aggiunta pure un’ottava perché a quella del montefortiano Ilio Chiarotto (comandante partigiano decorato con la Medaglia di bronzo al valor militare) si è deciso di affiancare quella di sua sorella Pasquina, sopravvissuta alla deportazione e per anni testimone nelle scuole. Pasquina era ancora viva quando, il 5 maggio del 1945, gli americani entrarono a Mauthausen: Angelo, invece, morì quello stesso giorno, a poche ore dalla liberazione del campo. Una tragedia mai dimenticata. •.

Paola Dalli Cani

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