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Alfiere della Repubblica

Mattarella premia il giovane Ettore: «Sei un esempio per tutti»

Ettore Prà, il ciclista diciottenne di Monteforte d’Alpone, ha ricevuto il riconoscimento del presidente della Repubblica per essersi fermato durante una gara ad aiutare un avversario caduto.
Alfiere della repubblica. Il presidente Sergio Mattarella premia Ettore Prà
Alfiere della repubblica. Il presidente Sergio Mattarella premia Ettore Prà
Alfiere della repubblica. Il presidente Sergio Mattarella premia Ettore Prà
Alfiere della repubblica. Il presidente Sergio Mattarella premia Ettore Prà

Quando parla del Presidente della Repubblica si limita a chiamarlo per nome: Sergio. È l’aneddoto in più che non fa che confermare chi sia Ettore Prà, il ciclista diciottenne di Monteforte d’Alpone che ieri mattina, con altri ventinove giovani, ha ricevuto dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella l’attestato d’onore con cui è diventato Alfiere della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica ha consegnato gli Attestati d’onore di «Alfiere della Repubblica» per il 2022 a ragazze e ragazzi che rappresentano modelli positivi di cittadinanza. I premiati si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

«Azioni normali al punto da stupirci di meritare un premio»

Per Ettore, il Presidente è semplicemente «Sergio, che ha più volte sottolineato come ognuno di noi abbia compiuto azioni semplici ritenendole normali al punto da stupirsi di meritare un premio. Io», diceva ieri Ettore dalla capitale, «solo quando è iniziata la cerimonia ho realizzato cosa ho combinato e che era tutto vero».

Era il primo maggio dell’anno scorso ed il campione del ciclocross e della mountain bike era in gara, in quest’ultima disciplina, all’XC Tra le torri, a Farra di Soligo: saltò giù dalla bici, anche a rischio di sacrificare la gara, per aiutare l’avversario Matteo Ceschin rovinosamente caduto a terra. Quel gesto fu segnalato dal sindaco Roberto Costa alla Presidenza della Repubblica e ieri è diventato una benemerenza nazionale.

«Che emozione il Quirinale, un ambiente bellissimo, illuminato a bomba! E poi», aggiungeva Ettore al colmo dell’entusiasmo, «che roba i corazzieri e tutto il cerimoniale legato al Capo dello Stato! Io con Sergio non ho parlato ma mi ha davvero dato l’idea di una persona saggia anche nel suo ripeterci che siamo esempi: che responsabilità!».

Di nuovo in sella

A Roma è arrivato accompagnato dalla sorella Valentina e da Andrea Beghini, il tecnico di sempre che per lui è una sorta di fratello maggiore, ma a Monteforte non è rientrato perché nella capitale ha preso l’aereo per raggiungere i compagni di squadra del Scott Libarna racing team, arrivati in mattinata in Spagna per iniziare la preparazione in vista di una gara in programma tra due giorni.

Due compiti ora lo attendono: quello di dare il suo meglio in gara e quello che gli ha affidato Mattarella: «Sergio si è raccomandato che ognuno rimanga quello che è oggi: ci proverò, del resto la migliore conferma sono i miei amici. Dopo quella gara, e dopo che si è saputo che sarei stato premiato, nessuno di loro si era stupito: loro me lo dicono sempre che sono un personaggio unico!».

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