<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Caldiero

Miki, supereroe con due lauree non trova un lavoro tutto suo

Michele Tebaldi indossa la neurotuta che gli consente di muovere meglio braccia e mani
Michele Tebaldi indossa la neurotuta che gli consente di muovere meglio braccia e mani
Michele Tebaldi indossa la neurotuta che gli consente di muovere meglio braccia e mani
Michele Tebaldi indossa la neurotuta che gli consente di muovere meglio braccia e mani

Due lauree in tasca, il progetto di proseguire con un dottorato di ricerca alla facoltà di informatica dell’università di Verona, una fama da testimonial internazionale per la neurotuta che gli consente una fluidità di movimento e un’autonomia insperate: quel che manca ancora, nella vita di Michele «Miki» Tebaldi è un lavoro.

Manca perché puoi avere competenze (la triennale in Scienze e tecnologie biomolecolari e poi due lauree magistrali, in inglese, in Biotecnologie cellulari e molecolari e Biologia quantitativa e computazionale), «ma alla fine, quanto a collocamento al lavoro, resti una persona con disabilità, tetraparesi distonica nello specifico. Il lavoro ancora non arriva, ma grazie al regalo che mi hanno fatto in tanti, da aprile tre giorni alla settimana parto da solo da casa e vado a lavorare, come volontario, in biblioteca», racconta il trentenne di Caldiero. 

Una celebrità nel suo paese lo è sempre stato per via del suo carattere: mai fermarsi il comandamento impresso da mamma Liliana e rinforzato dalla sorella Lucia. Ed è stato per questo che un anno fa, certo che la «Mollii» sarebbe stata parte delle risposte al suo problema, si è messo a nudo: un post sui social, una campagna di crowdfunding ed è arrivato così il denaro per acquistare Mollii, la neurotuta della Ottobock, e anche il triride che, motorizzando la sedia a rotelle, già l’estate scorsa gli ha permesso di andare in vacanza con gli amici e di passare all’aria aperta, in collina e in montagna, intere giornate. Manca sempre l’abbattimento delle barriere (una manciata di gradini) a casa sua per renderlo in grado di uscire da solo di casa, «ma in un anno la vita è completamente cambiata. Con la tuta divento un super eroe e adesso pure un modello», racconta Miki.

Michele indossa la Exopulse tuta Mollii un’ora ogni due giorni e beneficia dei suoi effetti per 24-48 ore: grazie ad una trama molto fitta di elettrodi a basso livello di corrente, la tuta stimola l’antagonista del muscolo spastico inducendone l’inibizione reciproca. «Sono più saldo e sicuro sulle gambe, il braccio destro è meno rigido, soffro meno di tremori muscolari e apro meglio la mano destra», racconta Tebaldi. Un miglioramento che ha creato le condizioni per realizzare anche il sogno della pratica sportiva: «Eh sì, il rugby in carrozzina coi Mastini Cangrandi. La sensazione di libertà, felicità e serenità legata all’essere capace di gestire le cose con un po’ più di autonomia personale è una sensazione bellissima». Prossimo impegno? «Un altro concerto con Summertime choir per sensibilizzare su disabilità e barriere, tutte».

Paola Dalli Cani

Suggerimenti