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Monteforte

Al Luni pignataro per un pugno di acuti l'aquila batte il corvo

Ad imporsi nella 71^ edizione del festival più strampalato è stata L'Aquila della Lessinia, al secolo Antonio Pernigotti
L'Aquila della Lessinia, vincitore della 71^ edizione del festival
L'Aquila della Lessinia, vincitore della 71^ edizione del festival
Premiazione Luni pignataro (Dalli Cani)

Per un pugno di acuti: sono quelli che hanno fatto la differenza nel duello ornitologico-canoro delle vette che, con protagonisti L'Aquila della Lessinia e il Corvi delle Dolomiti, ha dato spettacolo al Luni pignataro. Ad imporsi nella 71^ edizione del festival più strampalato in cui, a Monteforte d'Alpone, è protagonista più che il talento la passione delle persone comuni, alla fine è stata L'Aquila della Lessinia, al secolo Antonio Pernigotti, agricoltore 59enne di San Bortolo delle Montagne.

Irresistibile la sua versione del successo di Pupo Su di noi. Ad un briciolo di distanza Marco Comparotto, il Corvo delle Dolomiti: il coetaneo di San Michele ha inerpicato l'ugola sulle vette armoniche di Ricordati di me facendo accapponare la pelle (anche di Venditti). Terzo un talento nostrano, quello del montefortiano Sandro Corradini, con la versione italiana di Sound of silence. Fin qui il podio della versione verace del Luni, cioè i tre protagonisti più fuori dai canoni capaci di ovviare con la simpatia ad intonazione, ritmo ed armonia diversamente accordati tra loro: il premio? Tre padelle di diverse dimensioni quasi a fare il verso a pentole, coperchi, trombe da stadio, fischi e mestoli che costituiscono la dotazione che il pubblico mette in campo per esprimere il suo giudizio sugli "artisti": vince chi provoca il fracasso più forte.

Sul palco del palazzetto di Monteforte d'Alpone ci sono saliti però anche protagonisti in rapporto più amichevole con il talento: una su tutti la giovanissima Lisa Gini 17 anni e già più di qualche Luni alle spalle. La vittoria decretata dalla giuria tecnica (composta dalle colonne del Luni, cioè i veterani Adelino Veneri, Roberto Rodighiero e Giancarlo Rizzotto) è stata consacrata con la consegna del Panaretto d'oro.

 

Tra musica e teatro

Godibilissima la serata, inframezzata dal talento dell'attore Marco Cadorin (tre i personaggi portati in scena, a partire dal celeberrimo Berto), costruita sull'alternarsi di 13 talenti di arte varia. Per la prima volta nella storia del Luni Pignataro ad esibirsi è stato anche il Re del Torbolin: Re Saorin, il suo "avvocato" e due dignitari della sua corte hanno rappresentato con l'esecuzione dell'iconica Maledetta primavera la novità più gradita del festival.

Serata scoppiettante (anche per via degli inconvenienti tecnici), seguitissima ed entusiasmante anche per la scuola dell'infanzia di Monteforte (alla quale sono andate le offerte della manifestazione che è da sempre caratterizzata dallo scopo benefico) e per la delegazione Val d'Alpone della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica che nel corso della serata ha potuto presentarsi, parlare della malattia e dell'importanza di sostenere la ricerca ma anche raccogliere fondi proponendo le uova di Pasqua solidali.

Paola Dalli Cani

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