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La storia

Luci, musica e alberelli: Antonio, l'autista di scuolabus più amato dai bambini

La storia
Antonio Lequile sull'autobus natalizio (Dalli Cani)
Antonio Lequile sull'autobus natalizio (Dalli Cani)
Luci e musica sullo scuolabus di Natale (Dalli Cani)

Lo scorso anno c'era il Presepe e un alberello di Natale, quest'anno le luci: tutto a bordo dello scuolabus di Antonio Lequile.

È così che l'autista di uno degli scuolabus in servizio a Roncà, da lunedì 9 dicembre, ha accolto i bambini della scuola dell'infanzia e quelli della primaria ma anche i ragazzini della scuola media che usufruiscono della sua "linea".

 

DAI MOSTRI... ALLE LACRIME

«Sono otto anni che faccio l'autista a Roncà e da subito mi sono detto che lo scuolabus poteva diventare un posto felice e divertente. Così ad Halloween ho cominciato a far salire a bordo mostriciattoli, a Natale alberelli di Natale, a Pasqua colombe e campanelle», racconta Antonio.

È una cosa piu forte di lui, «prima viene il divertimento dei bambini, so' piezz 'e core», spiega, "e io mi diverto con loro!».

A giugno, all'ultimo giorno di scuola, ha caricato sullo scuolabus due taniche, una piena d'acqua e l'altra completamente asciutta: «Su quella piena ho messo un'etichetta scrivendo lacrime dei genitori all'ultimo giorno di scuola e su quella vuota lacrime dei bambini all'ultimo giorno di scuola: è stato un successone», racconta divertito.

 

LUCI E MUSICA

In questo 2019 che si avvia a conclusione Antonio ha voluto stendere sul cruscotto una fila di lucette, a forma di stella, che abbracciano un Babbo Natale e ha scelto un repertorio natalizio che lancia dallo smartphone alla cassa bluetooth piazzata sempre sul cruscotto.

Al cappello da Babbo Natale, sino a oggi, non aveva pensato nessuno: «Me lo hanno regalato oggi, appena ho un attimo corro a prendere la batteria così vediamo se funzionano le lucette che ha!», dice quasi commosso.

Il bello di Antonio è questo, è la semplicità disarmante di una persona che si commuove se le dici che ha avuto un'idea tenerissima e che va raccontata. «Per me è un bel modo di lavorare, e anche quando diventano grandi e lo scuolabus non lo prendono più i bambini continuano a dimostrarmi il loro affetto», dice contento.

 

A CASA

Ma è solo sullo scuolabus che Antonio fa Natale? «Ma quando mai! Da buon napoletano a casa non c'è Natale senza presepe e albero!».

Fin qui le feste, ma nemmeno nei giorni normali Antonio è solo: «Ti presento il mio equipaggio», dice infilando la mano in uno scanso del cruscotto e mettendo in mostra tre animaletti di plastica, «sono Leo, Fido bau e Pasquale lo squalo!».

Paola Dalli Cani

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