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Luce al ciclo pittorico
ma anche alla chiesa

di Vittorio Zambaldo
I dipinti di Carlo Donati riportati al loro splendore FOTO AMATO
I dipinti di Carlo Donati riportati al loro splendore FOTO AMATO
I dipinti di Carlo Donati riportati al loro splendore FOTO AMATO
I dipinti di Carlo Donati riportati al loro splendore FOTO AMATO

Sono terminati i lavori di restauro che hanno riportato allo splendore originario il ciclo pittorico e ripulito i marmi decorativi della chiesa parrocchiale di Illasi intitolata a San Giorgio. È un impegno artistico ed economico che la parrocchia, sotto la guida di monsignor Luigi Magrinelli, ha deciso di intraprendere e ha concluso con determinazione e partecipazione. Oltre alle offerte raccolte periodicamente, vi hanno concorso infatti le donazioni liberali, il prestito senza interessi, un contributo importante della Fondazione Cariverona, un sostegno utile da parte di Comune, Fondazione Cattolica Assicurazioni, Banca popolare di Verona e Cassa rurale di Vestenanova. Insieme si è fatto fronte a una spesa di 350mila euro che comprende il restauro del ciclo pittorico di tutta la chiesa e un nuovo impianto di illuminazione che valorizza ancora meglio il lavori di restauro.

Anche l’idea di far adottare ai fedeli un particolare settore, un’immagine, secondo le diverse disponibilità economiche delle famiglie, ha trovato entusiastiche risposte, tanto che il catalogo delle possibilità si è esaurito in pochi mesi, coprendo da solo ben 90mila euro. E questa sera alle 18 il vescovo monsignor Giuseppe Zenti andrà in visita ai lavori conclusi, riceverà dal moderatore del Consiglio pastorale una sintesi illustrativa dei lavori svolti e celebrerà la messa solenne con un breve rito di benedizione al tempio restaurato.

I lavori sono durati poco più di un anno, progettati e diretti dall’architetto illasiano Giorgio Tessari. Sul ciclo pittorico che comprende l’abside, l’intera volta della navata e la fascia superiore delle pareti laterali è intervenuto il restauratore Massimo Tisato con i suoi collaboratori, le ditte Sommese per i ponteggi ed Elettra Service per l’impianto elettrico, con corpi illuminanti forniti da Archilux, che ha anche predisposto il progetto di illuminazione che permettesse di valorizzare adeguatamente le pitture.

L’intervento ha ricevuto le autorizzazioni della diocesi di Verona e il parere positivo della Soprintendenza ai beni artistici e architettonici. Necessitavano infatti di un restauro in particolare le figure dell’Annunciazione sull’arco trionfale del presbiterio minacciate da una crepa nell’intonaco, ma secondo la relazione di Massimo Tisato, preparatoria all’intervento, «la pellicola pittorica dei dipinti ha diversi sollevamenti in scaglie e altrettante lacune del colore che lasciano a vista una preparazione biancastra sottostante. Inoltre il colore presenta vistosi fenomeni di decoesione causati dalla perdita del potere adesivo del legante organico utilizzato in fase di esecuzione, dovuto alla reazione dello stesso con l’umidità ambientale. I dipinti sono in generale ancora ben leggibili, nonostante i colori, a causa del pesante deposito polveroso e dei fumi, abbiano perduto il loro originale cromatismo e appaiano estremamente ingrigiti», scriveva Tisato.

Erano evidenti erano anche alcuni aloni di umidità, chiazze di colore biancastro effetto della salsedine e di infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto che fortunatamente era stato sistemato negli anni scorsi, evitando peggioramenti alla conservazione dei dipinti.

Si può dire che la chiesa sia tornata come l’artista Carlo Donati l’aveva lasciata al termine del suo lavoro e il restauro abbia esaltato la ricchezza delle sue scelte cromatiche.

«I danni erano notevoli e il patrimonio di tutti si stava visibilmente deteriorando. L’intervento era urgente e necessario ed è stato forte l’ impegno degli illasiani che ne hanno colto da subito l’importanza e vi hanno risposto generosamente», commenta monsignor Magrinelli, che ringrazia i suoi parrocchiani, l’architetto, i restauratori, le aziende che hanno lavorato con passione e competenza.

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