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Legambiente propone le microparticelle che assorbono i metalli

L’inquinamento da Pfas è così grave da essere considerato da Legambiente una delle situazioni emblematiche per quanto riguarda le contaminazioni presenti in Italia. La stessa associazione ambientalista, però, nel rapporto «H2O, la chimica che inquina l’acqua», pur non risparmiando critiche nei confronti di alcune azioni adottate in Veneto e sottolineando che problemi si sono verificati anche in Piemonte ed Emilia Romagna, prospetta anche una possibile soluzione. Lo studio diffuso questa settimana da Legambiente ripercorre le vicende che hanno portato alla contaminazione di «un territorio di 180 chilometri quadrati» che si estende anche nel Veronese. Esso afferma che questa situazione “è dovuta principalmente allo scarico di un’industria chimica di Trissino, Vicenza», la quale «attualmente è nota come Miteni, ma, essendo attiva dalla metà degli anni Sessanta, già nel 1977 si era resa protagonista di un primo inquinamento delle falde». Ricordando che c’è anche una contaminazione delle acque superficiali, l’associazione ambientalista sottolinea la sua contrarietà alla realizzazione ed al funzionamento del «tubo». Questo è il collettore che trasporta, facendole finire nel fiume Fratta-Gorzone a Cologna, le acque reflue di cinque depuratori del Vicentino (Arzignano, Montecchio, Montebello, Trissino e Lonigo), le quali, fra l’altro, contengono anche sostanze perfluoro-alchiliche. Come si diceva, l’inquinamento da Pfas non è una prerogativa solo veneta. Queste sostanze sono state trovate anche ad Alessandria, dove è presente un’altra azienda chimica, ed in Lombardia. Legambiente, comunque, nel suo report prospetta anche una possibile contromisura. Si tratta di una tecnologia studiata da un giovane ricercatore del Politecnico di Milano, Mattia Ponchioni, il quale ha vinto, grazie alla sua scoperta, un concorso volto a sostenere nuove idee. La sua proposta si basa sull’uso di microparticelle, i Polymer Flakes, le quali nel giro di pochi minuti riescono ad assorbire metalli pesanti, composti organici e Pfas presenti nell’acqua.

LU.FI.

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