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Le Terre del Soave pronte a intercettare il turismo

Approfittare degli stabilimenti balneari, termali, lacustri e montani in difficoltà che non riapriranno tutti questa estate, per invitare i turisti a trascorrere le vacanze estive anche nelle Terre del Soave. Questa la parola d’ordine che si sono dati l’associazione Strada del vino Soave e i rappresentanti del Comuni dell’Est veronese, durante la videoconferenza per rilanciare l’enoturismo e il turismo nazionale. Un segmento turistico, quello dell’Est veronese, in forte ascesa e tra i più dinamici. Per fare ciò, sarà fondamentale creare un marchio d’area con il brand Terre del Soave e un coordinamento delle attività che concorrono a formare il marchio turistico stesso. In tal senso è stato deciso di prendere contatto con le agenzie di viaggio per la creazione e la diffusione di pacchetti turistici ad hoc per questo territorio. «Ci impegneremo a contattare le agenzie di viaggio, sia nazionali che internazionali», fa sapere il presidente della Strada del vino Soave Paolo Menapace, «per proporre la destinazione turistica delle Terre del Soave, quale meta per le prossime e pure per le future vacanze. Verranno inoltre inviate newsletter promozionali del nostro territorio ai contatti già in nostro possesso». Altro obiettivo sarà quello di valorizzare le eccellenze storiche, culturali, enogastronomiche ed ambientali del territorio, promuovendo attività di sviluppo, utilizzando in primis i canali social del consorzio di tutela e della strada del vino Soave, creando contenuti video e fotografici promozionali, anche impiegando testimonial del territorio, investendo in campagne promozionali e con un nuovo sito della Strada del vino Soave su Google Ads. «Questo nuovo modo di stare in rete», aggiunge Menapace, «ha influenzato molti ambiti, tra i quali il settore turistico, che è cambiato profondamente, portando alla nascita del turismo digitale, detto anche Travel 2.0. Ciò rappresenta un nuovo modo di viaggiare e ci vogliamo adeguare». La zona delle Terre del Soave sta sviluppando un turismo di nicchia, con aumento degli arrivi annuali: le presenze pre coronovarirus, erano superiori alle 300 mila l’anno. •

Zeno Martini

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