<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«La manza e il lupo Per gli educatori un’occasione persa»

Chiara Tosi
Chiara Tosi
Chiara Tosi
Chiara Tosi

«Un suggerimento agli educatori: la prossima gita fatela con gli adolescenti al macello, per capire senza esitazioni chi è il vero predatore», è il caustico consiglio di Chiara Tosi, responsabile regionale Lipu dopo la lettura della notizia riportata dall’Arena di venerdì scorso. Si raccontava di una predazione di lupo su una manza nei pressi di Malga Porto di Sotto vicino a Campofontana e del passaggio involontario lungo il sentiero della predazione di 170 adolescenti dei campi Saf diretti in escursione. Gli educatori che accompagnavano la comitiva invitavano i ragazzi e le ragazze a guardare altrove, nonostante alcuni allevatori li invitassero invece a vedere «che cosa è capace di fare il lupo». «Premesso che l’opera degli educatori di accompagnare i giovani nella natura è qualcosa di straordinario e di quest’opera i giovani non smetteranno mai di essere grati», commenta Tosi, «non si capisce perché gli educatori non abbiano approfittato dell’occasione per aprire con loro un dialogo sereno ed equilibrato sul delicatissimo tema del lupo, per cancellare paure ancestrali che è tempo di mettere in soffitta. Avrebbero dovuto dire loro che il lupo non è crudele, ma un predatore, che in natura svolge un ruolo fondamentale; che rappresenta la natura selvaggia da rispettare, il senso della libertà da non perdere; che non attacca l’uomo, ma se ne tiene lontano». «È l’uomo che uccide l’uomo», incalza l’esponente animalista, citando le 80 persone impallinate in Italia, di cui 21 uccise, durante l’ultima stagione di caccia, «è l’uomo che uccide gli animali: 292 milioni di mucche uccise ogni anno». Di qui l’invito a visitare un macello. •

V.Z.

Suggerimenti