<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La bomba d’acqua È cominciata la conta dei danni

Il pavimento del palasport di Caldiero ricoperto d’acquaL’allagamento a Caldierino
Il pavimento del palasport di Caldiero ricoperto d’acquaL’allagamento a Caldierino
Il pavimento del palasport di Caldiero ricoperto d’acquaL’allagamento a Caldierino
Il pavimento del palasport di Caldiero ricoperto d’acquaL’allagamento a Caldierino

Bombe d’acqua a ripetizione, maltempo in ogni fine settimana: maggio 2019 verrà ricordato a lungo per i fenomeni estremi che ha provocato anche nel Veronese. L’ultimo, in ordine di tempo, quello dell’altra sera. Nel giro di un paio d’ore sull’Est veronese, in particolare sulla vallata d’Illasi, sono caduti 65 millimetri d’acqua tra Illasi e Colognola, addirittura 117 millimetri in campagna sono stati registrati a Mezzane e a Castagné con campi allagati, tra i 57 e i 65 millimetri sono scesi tra Caldiero e Caldierino: l’acqua che piove mediamente in un mese e mezzo. Questo ha fatto tracimare diversi torrenti, come la Prognella a Mezzane e il Prognolo a Caldiero, in località Bambare, inondando scantinati, autorimesse, taverne, piani interrati e pianterreni a Illasi, Mezzane, Castagnè, Colognola e Lavagno: una cinquantina le situazioni in cui è stato necessario intervenire per aspirare l’acqua da parte di pompieri e volontari delle varie squadre di protezione civile. Naturalmente a mano a mano che i torrenti e gli scoli della vallata hanno drenato l’acqua, questa si è scaricata in quantità anomala a sud della valle, ossia nella zona di Caldierino, ma anche in altre parti di Caldiero, che rimane il centro più colpito e ad aver avuto le conseguenze peggiori. Una quindicina le situazioni private in cui sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento dell’Est veronese solo tra Caldierino e Caldiero, per pompare via l’acqua che in alcuni casi ha raggiunto i 40 centimentri, persino il mezzo metro di altezza. Tre le squadre della protezione civile Ana Valdalpone, assieme ai tecnici del Comune, al sindaco e al vicesindaco e ai vigili del fuoco dell’Est veronese che hanno lavorato fino a mezzanotte e mezzo martedì notte, per far fronte all’emergenza idrica. TUTTE LE STRADE di accesso alla frazione di Caldierino sono rimaste chiuse dalle 19 fino a mezzanotte e mezzo, allorché sono state riaperte: quindi il paese è rimasto isolato per circa quattro ore e mezzo. Sembrava che la situazione più drammatica avesse interessato le abitazioni, i bar e i capannoni dei privati a Caldierino, in Ziac e alcune abitazioni del quartiere Bambare. In realtà la brutta sorpresa ieri mattina è stato per gli amministratori trovare 30 centimetri d’acqua dentro gli spogliatoi dello stadio comunale in via Ponterotto, nella Cittadella dello Sport e allagati completamente anche il palazzetto dello sport con annessi spogliatoi in via Alberone. In questo caso l’acqua entrata nel palasport, ha sollevato la pavimentazione posata recentemente. Per far fronte all’emergenza, dopo aver fatto i sopralluoghi con i tecnici comunali, il sindaco Marcello Lovato e il vicesindaco Francesco Fasoli hanno convocato ieri mattina in municipio una conferenza di servizi per capire come agire. Innanzitutto sono stati svuotati dell’acqua spogliatoi e palestra. «Non sappiamo ancora se basterà asciugare la pavimentazione», dichiarava ieri a fine conferenza di servizi il vice Fasoli, «oppure se sarà necessario levare l’attuale, asciugare il massetto sottostante e riposizionare una nuova pavimentazione, il che comporterebbe una spesa ingente. Abbiamo già convocato la ditta che si era occupata di posare il pavimento pochi anni fa, per capire il da farsi». «Caldiero e Caldierino restano i centri che hanno avuto le conseguenze più negative rispetto agli altri centri limitrofi, che hanno avuto pure disagi», affermava ieri il sindaco Marcello Lovato. Il quale per domani mattina è stato convocato con il tecnico comunale Fabio Taioli in Provincia, per presenziare alla commissione tecnica che deve decidere se rilasciare o meno la Via (Valutazione impatto ambientale) all’impianto di trattamento di rifiuti edili da costruire a ridosso del progno di Illasi a Caldierino, a pochi passi da Vago di Lavagno, dalla località Lepia. Domani mattina il sindaco porterà a sostegno delle propie tesi (alias le osservazioni prodotte dal Comune termale), oltre 500 firme di cittadini che si oppongono decisamente alla costruzione dell’impianto della TL Scavi. «Se l’impianto di trattamento dei rifiuti fosse stato già in funzione, con la quantità d’acqua che ha inondato Caldierino, si sarebbe verificato un disastro ambientale», fa presente Lovato. Per completezza di informazione, va anche detto che sono stati molti altri i fossi e i canali che si sono riempiti e sono stati a rischio di esondare per alcune ore nella prima mattinata di ieri anche nel Basso Veronese. Ad esempio per qualche ora è stata allagata martedì sera via Casetta a Ronco all’Adige, ma senza conseguenze per le abitazioni. Un livello molto alto ieri ha raggiunto anche l’Adige nella media pianura veronese, che già nei giorni precedenti si presentava notevolmente ingrossato dalle piogge e dalle nevi che iniziano a sciogliersi in Trentino. Tra due giorni saremo in giugno, ma finora si è parlanto ancora di neve a quote relativamente basse. •

Zeno Martini

Suggerimenti