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L’infaticabile Soriato lascia le Terme

Silvano Soriato con Andrea Chiamenti ed Annalisa Levorato
Silvano Soriato con Andrea Chiamenti ed Annalisa Levorato
Silvano Soriato con Andrea Chiamenti ed Annalisa Levorato
Silvano Soriato con Andrea Chiamenti ed Annalisa Levorato

Zeno Martini Per molti anni è stata la sua seconda casa. Il frutticoltore Silvano Soriato, da un paio di mesi non è più parte del Consiglio di amministrazione dell’azienda speciale Terme di Giunone, dov’è rimasto per ben 16 anni ininterrottamente, assistendo ad un radicale cambiamento dei bagni. In questo lungo periodo, infatti, Soriato ha partecipato attivamente a trasformare in modo profondo il complesso termale. Nell’arco temporale in cui Soriato è stato seduto nel Cda dell’azienda, gli utenti sono passati dai 55 mila iniziali a 205 mila. Soriato è stato scelto a sedere nel consiglio di amministrazione da ben tre sindaci: Roberto Alberti, Gianni Molinaroli (per due volte) e Marcello Lovato. Segno di una grande stima nei suoi confronti da parte degli amministratori pubblici caldieresi. È stato a fianco dei presidenti Marcello Lovato e Andrea Chiamenti, fino alla fine del 2019. «Quando entrai per la prima volta nel Cda delle terme nel 2004, registrammo in quell’estate 55 mila paganti», ricorda Silvano Soriato, «Con l’allora presidente Lovato, decidemmo di rischiare, realizzando la prima attrazione: il primo scivolo acquatico. Quell’estate, le presenze quasi raddoppiarono, passando a circa 100 mila». Visto il successo, il Cda decise di costruire gli altri due scivoli e poi anche la piscina della pioggia, la Raining pool, vasca adatta alle famiglie. Un modo per attrarre ed accontentare sia giovani che ragazzi, sia mamme con bambini che nonni. Nel giro di dieci anni, gli utenti triplicarono, arrivando a superare la soglia delle 150 mila presenze nei tre mesi estivi. «Vedendo il risultato e potendo sanare il bilancio in rosso grazie alle nuove entrate, decidemmo di fare un ulteriore passo, costruendo una grande piscina con le onde», racconta Soriato, «Poi realizzammo i campi da beach soccer e beach volley, nonché ristrutturammo il plateatico e i vialetti, con una pavimentazione in pietra. Tutti questi cambiamenti hanno portato a sfondare la soglia delle 200 mila presenze stagionali». Il Cda realizzò anche l’impianto fotovoltaico sopra la copertura della palazzina servizi, per produrre energia pulita. Il consigliere delle terme Soriato non ha solo deciso amministrativamente questi miglioramenti, ma ne ha preso parte attivamente. È stato lui a portare fisicamente le pietre che servivano ogni mattina ai pavimentisti, per posare le lastre di pietra sui camminamenti e la piazzola del bar, facendo risparmiare migliaia di euro all’azienda. Non solo. Per 15 anni, con i propri mezzi agricoli, Soriato si è occupato di curare il verde e sfalciare l’erba dei due parcheggi, garantendo altre economie importanti nel bilancio dell’azienda. Tutto questo, senza chiedere nulla. In più Soriato ha messo a frutto la sua amicizia personale nei confronti dell’allora assessore regionale ai lavori pubblici Massimo Giorgetti, convincendolo a compartecipare ad un progetto ambizioso: la costruzione della piscina coperta prima e poi la copertura della vasca Olimpia. Un progetto per il quale Soriato ha fatto ottenere dalla Regione un lauto contributo al Comune di Caldiero, ancora da utilizzare. «Io ero d’accordo nel coprire la Olimpionica, che è un valore aggiunto per le terme, ma non secondo quello che era il progetto di finanza che l’amministrazione comunale ci ha sottoposto», svela Soriato. Project financing con un investitore privato che ora è stato accantonato. «Per quanto sono riuscito a fare per le Terme di Giunone, devo ringraziare le amministrazioni comunali che si sono succedute, i miei colleghi che sono stati al mio fianco nel Cda e un grazie soprattutto al direttore dell’azienda, Vittorio Gazzabini, con il quale ho condiviso tante iniziative e idee». Caldiero e i cittadini calderesi devono molto a Soriato, che è stato un autentico braccio operativo in questi 16 anni ai bagni ed ha contribuito fattivamente allo sviluppo che l’azienda speciale ha avuto. «Lascio un’azienda sana, risanata e potenziata. Mi sarebbe piaciuto portare a compimento altre proposte che avevo in mente e che avrei avuto il desiderio in cuor mio di sviluppare», conclude Soriato. «Ma lascio con uno stato d’animo sereno, sapendo di aver fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità e disponibilità, per il bene della nostra azienda». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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