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Il viceministro all'Agricoltura

L'Abbate a Montecchia
«Danni del tornado,
i soldi ci sono»

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Il viceministro L'Abbate a Montecchia (Dalli Cani)
Il viceministro L'Abbate a Montecchia (Dalli Cani)
Maltempo, viceministro L'Abbate a Montecchia (Dalli Cani)

«Declaratoria di stato di calamità nel più breve tempo possibile: invito per questo il sindaco ad avvisarmi quando verrà inoltrata la conta dei danni: le risorse ci sono, quelle delle misure del Piano di sviluppo rurale, ora bisogna correre»: è l'impegno che si è assunto questa mattina a Montecchia di Crosara Giuseppe L'Abbate, vice ministro alle politiche agricole e forestali, invitato sui luoghi del tornado dal consigliere regionale pentastellato Manuel Brusco.

 

In due ore, accompagnato dal sindaco Attilio Dal Cero e da parte della Giunta, il sottosegretario ha fatto visita ad alcune tra le aziende agricole più duramente colpite dalla furia del vento. Qui ha potuto ascoltare dalla viva voce degli agricoltori il racconto di ciò che il 29 agosto è accaduto portandosi via non solo la produzione di quest'anno ma anche quella delle prossime tre stagioni. Stando alle stime del Consorzio tutela del Soave i vigneti abbattuti coprono una superficie di 150 ettari, coinvolgono 120 aziende e si traducono in una cifra compresa tra i 4 ed i 5 milioni di euro.

 

Poi tappa al palazzetto dello sport, quello che il tornado ha fatto esplodere danneggiando con i materiali volati via il vicino polo scolastico di via San Pietro. Infine passaggio al mercato cerasicolo, nell'area industriale e artigianale oltre il torrente Alpone che pure ha subito gravi danni: al mercato uffici e area di lavorazione della frutta sono ancora sostanzialmente all'aperto dopo che la coda del tornado ha strappato via una delle pareti e parte della copertura.

 

«Ho chiesto che Montecchia non sia la Cenerentola dell'emergenza», ha detto il sindaco Dal Cero, al termine del lungo sopralluogo, relativamente allo stato di crisi unico in cui sono state uniti i fatti del 23 agosto su Verona e la Valpolicella e quelli accaduti sei giorni più tardi in Val d'Alpone, «e questa visita mi rassicura. La nostra gente chiede sostegno per poter sistemare i danni, riavere ciò che ha perso e, soprattutto, tornare quanto prima a lavorare».

Paola Dalli Cani

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