<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Il vaccino? Nelle palestre»

Il dottor Claudio Betteli
Il dottor Claudio Betteli
Il dottor Claudio Betteli
Il dottor Claudio Betteli

I medici di base della Val d'Alpone chiedono spazi ai sindaci per le vaccinazioni antinfluenzali: «Palestre e palazzetti sembrano la migliore soluzione, con la adeguata sicurezza e senza assembramenti». È il senso della richiesta che i medici di famiglia della valle hanno inviato ai sindaci di Monteforte d'Alpone, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione e Vestenanova per organizzare con il dovuto anticipo la campagna estesa di vaccinazione, che dovrà scattare col mese di ottobre, alla quale saranno chiamati i cittadini sopra i 60 anni e quelli più giovani che ricadono nella fascia di popolazione più fragile soffrendo di patologie a rischio. L'obiettivo della profilassi antinfluenzale su larga scala è di garantire copertura ad una fascia importante di popolazione così da individuare precocemente eventuali infezioni da Covid-19. Il limite pratico delle operazioni vaccinali su una fetta così importante della popolazione è costituito per lo più dalle dimensioni molto contenute degli ambulatori dei medici di base che, per altro, ancora sono aperti agli assistiti solo su appuntamento. Spazi contenuti dove necessariamente non si possono creare assembramenti significa la dilatazione dei tempi di vaccinazione ed il rischio, dunque, di non riuscire a garantire il vaccino a tutti. Non solo: assembramenti e con essi l'aumento del rischio di incrociare persone positive al Covid-19 comporterebbero il pericolo di diffusione del virus e, quanto agli ambulatori, metterebbe a repentaglio l'operatività degli stessi che in caso di successiva accertata positività di qualche persona dovrebbero essere sanificati e, di fatto, bloccati anche se per un periodo di tempo limitato. È del resto per queste stesse ragioni che i medici di medicina generale stanno cercando soluzioni alternative all'ambulatorio anche relativamente allo screening, attraverso il test «pungi dito», del personale docente e non docente della scuola. Tornando comunque all'organizzazione della vaccinazione antinfluenzale, «i rappresentanti dei medici di famiglia del Veneto indicano come miglior soluzione quella di usufruire di spazi comunali come ad esempio palazzetti dello sport o palestre: il disturbo arrecato sarebbe minimo», scrive Claudio Betteli, coordinatore dei medici di medicina generale della valle, nella sua richiesta ai primi cittadini, «visto che per i comuni come i nostri si tratterebbe di una o due sedute alla settimana di 6-8 ore ciascuna. I medici si turneranno e i cittadini arriveranno su prenotazione evitando così assembramenti. In diversi comuni, poi, i medici di famiglia hanno già ottenuto la disponibilità della Protezione civile a regolamentare gli afflussi». Stando ai numeri in possesso dei medici, iniziando la vaccinazione con la metà del mese di ottobre, servirebbero 5-6 settimane per concludere la campagna. Spazi come quelli delle palestre o dei palazzetti, per la loro conformazione, sarebbero oltre tutto molto più agevolmente sanificabili. •

Paola Dalli Cani

Suggerimenti