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Il sapere degli anziani
che non c’è sui libri
Bimbi a lezione di vita

Un momento del confronto tra anziani e alunni nelle scuole elementari di Cazzano di Tramigna
Un momento del confronto tra anziani e alunni nelle scuole elementari di Cazzano di Tramigna
Un momento del confronto tra anziani e alunni nelle scuole elementari di Cazzano di Tramigna
Un momento del confronto tra anziani e alunni nelle scuole elementari di Cazzano di Tramigna

Hanno lavorato insieme per un intero anno scolastico e alla fine bambini e nonni hanno fatto una grande festa che li ha visti tutti protagonisti. Si sono coinvolte le cinque classi della scuola primaria di Cazzano di Tramigna con le insegnanti Michela Creasi, Maria Folara, Chiara Frigo, Claudia Gelmini, Valeria Saorin e Teresa Stellato, nonché Marinella Martini, responsabile del Centro servizi «Bianca Maria Steccanella» della Fondazione Oasi e l’educatrice Silvia Siviero.

A scuola i bambini hanno affrontato i temi dei giochi e dei passatempi (classe prima); la scuola di una volta (seconda); il paese di Cazzano come è cambiato nel tempo (terza); proverbi e modi di dire in dialetto (quarta); la tradizione del Carnevale (quinta).

Nei giorni previsti dal programma, un gruppo di 5-6 ospiti della casa di riposo veniva accompagnato nella classe designata, preparati per tempo sui temi assegnati per raccontare con lucidità la loro infanzia e giovinezza. Il titolo del progetto «Generazioni a confronto» riassume l’obiettivo di far incontrare figure lontane nel tempo, rinforzando i legami intergenerazionali. In pratica, scuola si è fatta non solo con gli insegnanti ma anche con i nonni che a loro volta, nei colloqui preparatori con l’educatrice, hanno avuto modo di riflettere, ricordare, esprimere le loro storie e confrontarsi fra il vissuto di decenni fa e quello dei bambini di oggi.

«Abbiamo verificato il rafforzamento dell’autostima degli anziani e la loro soddisfazione di raccontare e sentirsi risorsa per i bambini», precisa l’educatrice, mentre le insegnanti hanno fatto vedere, «quanto sapere sconosciuto ci sia nelle persone, che non si trova sui libri. Occasione per apprezzare gli anziani, anche quanti, non sono più in grado di ricordare».

«È stata anche occasione per gli anziani di uscire dalla struttura, incontrare le classi, spezzare la quotidianità e la ripetitività di incontri sempre con le stesse persone ed è stata anche una maniera per rafforzare il legame con il territorio», aggiunge Siviero.

A conclusione dell’anno scolastico, tutte le classi hanno elaborato un testo che ha sintetizzato il lavoro svolto riportando su cartelloni e disegni quello che era rimasto più impresso del racconto degli anziani: «Nel sentire parlare quella nonna di quand’era bambina, mi venivano le lacrime agli occhi», ha confidato un’alunna alla sua maestra. Gli anziani d’altra parte hanno avuto grande soddisfazione nel vedere bambini attenti ai loro racconti e pronti a fare domande.

Nella festa con tutte le classi e gli anziani alla casa di riposo, c’è stata partecipazione e commozione, per i contributi offerti e per lo spettacolo di canti e poesie preparato dai bimbi. V.Z.

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