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Il Progno adesso fa meno paura

Un particolare del lavoro per eliminare la vegetazione dall’alveo del torrente
Un particolare del lavoro per eliminare la vegetazione dall’alveo del torrente
Un particolare del lavoro per eliminare la vegetazione dall’alveo del torrente
Un particolare del lavoro per eliminare la vegetazione dall’alveo del torrente

Sono in corso i lavori di pulizia e sistemazione dell’alveo del torrente Progno di Illasi, con avvio dal guado di località Americani nei pressi di Donzellino in direzione Nord verso il guado dei Casotti, circa 800 metri a fianco della strada provinciale 37A. C’è stata al lavoro prima una macchina che ha tagliato e frantumato i numerosi alberi cresciuti nel letto del torrente e ora sono all’opera due grossi escavatori. La competenza su questo tratto di torrente è del Genio civile di Verona che dipende dalla Regione e ha in cura il torrente da Giazza, dalla confluenza fra i torrenti Revolto e Fraselle, fino al canale scaricatore Sava nel comune di Zevio dove poi confluisce in Adige. La pulizia dell’alveo si è resa necessaria per il prelievo di sassi e ghiaia, materiale che verrà trasferito nel comune di Arcole lungo l’Alpone per opere di rinforzo su alcuni tratti di argine. «Assistiamo finalmente a un intervento di manutenzione», commenta il sindaco di Illasi Paolo Tertulli, «e basta questo per restituire senso di sicurezza e anche vedute paesaggistiche ormai dimenticate. Ci auguriamo che la Regione prosegua nel garantire al Genio civile risorse per le manutenzioni e che prosegua anche il dialogo avviato coi sindaci della Val d’Illasi per finanziare un intervento radicale sul Progno, che con la nuova provinciale e la pista ciclabile sono un sistema integrato di interventi che vanno programmati insieme. La Val d’Illasi farà la sua parte, con Provincia e Regione», conclude Tertulli. Con i colleghi sindaci dell’intera valle a cui si era aggiunto quello di Caldiero, aveva sottoscritto nell’ottobre di due anni fa una lettera agli assessori regionali Elisa De Berti e Diego Bottacin, oltre che al direttore del Genio civile di Verona Marco Dorigo, in cui i primi cittadini chiedevano il ripristino urgente della funzionalità idraulica del torrente Illasi e dei suoi affluenti. Ci fu un sopralluogo per far prendere coscienza della pericolosità di un corso a carattere torrentizio che partendo da un’area franosa per la conformazione della roccia come è l’alta Valle di Revolto, attraversa centri abitati alcuni dei quali, in passate inondazioni, sono stati cancellati dalla carta geografica, come è accaduto a certe contrade di Giazza. Il Progno si allarga in una media valle dove coltivazioni di pregio potrebbero essere spazzate via dalla forte erosione delle sponde, per concludersi in un imbuto che prima di sfociare in Adige, oltre a ricevere la confluenza del Progno di Mezzane, trova sbarramenti: area industriale di Colognola, autostrada Serenissima, regionale 11, ferrovia, Nuova Porcilana e domani anche la costruenda Tav. «Le nostre comunità sono particolarmente preoccupate per la situazione del torrente Illasi che presenta una sezione idraulica ridotta a seguito dei continui depositi alluvionali, l’abbondante vegetazione cresciuta nel greto del torrente nonché il tratto pensile da Illasi alla confluenza in Adige», avevano scritto i sindaci, che nella lettera chiedevano di realizzare interventi di pulizia idraulica e di prelievo di ghiaia dal letto del torrente, ravvisandone il «carattere d’urgenza». Allora la risposta dell’ingegnere Dorigo si era limitata a ricordare la disponibilità di due milioni all’anno per tutti i 700 chilometri di corsi d’acqua di competenza: «Giuste le osservazioni dei sindaci, ma io rimetto la palla nel loro campo: pronti a fare il nostro dovere se dalla politica, di cui loro sono gli interlocutori, arrivano i finanziamenti necessari», aveva precisato il direttore del Genio civile. Nel frattempo sono accadute alluvioni, trombe d’aria ed eventi calamitosi, tutti fortunatamente senza mai coinvolgere il torrente Illasi che non è detto abbia ancora a lungo la pazienza di Giobbe. •

Vittorio Zambaldo

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