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«Il progetto va sospeso
Prima la bonifica dei Pfas»

La settimana scorsa anche i Comitati Civici di San Bonifacio hanno indetto un incontro preoccupati per le conseguenze che possa avere il futuro attraversamento della Tav nelle zone contaminate dalla presenza dei Pfas nelle falde acquifere. Vasco Carradore ha analizzato il parere della Commissione Via, evidenziandone «carenze e sottovalutazioni. Le carenze», ha detto, «tra le tante emerse, hanno riguardato le mancate risposte a oltre la metà delle integrazioni richieste dalla stessa Commissione al Consorzio Iricav2, alla pilatesca risposta data all’osservazione che evidenziava carenze del progetto: “osservazione non pertinente”, dopo che in premessa la Commissione stessa dichiarava che aveva controllato la conformità della documentazione presentata con quanto previsto dalla legge». E ancora: «Nel merito la Commissione ha dato risposte molto evasive e non convincenti alle osservazioni che sollevavano il problema delle sostanze perfluoroalchiliche presenti nei territori attraversati dall’opera». Infine ha segnalato come l’opera che prevede pali di fondazione lunghi fino a 40/50 mt possa dare un ulteriore impulso alla diffusione di queste sostanze.

IL DOTTOR Erasmo Venosi invece ha ricordato che «l’uso di grandi quantità di acqua, per alcune centinaia di migliaia di litri al giorno, il loro utilizzo e la reintroduzione, dopo adeguati trattamenti, nella rete di un’area territoriale con acque superficiali e sotterranee con presenza di sostanze perfluoroalchiliche doveva indurre a valutare rigorosamente la documentazione e ciò che era emerso sull’argomento negli ultimi quattro anni. Quanto meno si sarebbero dovute applicare le norme che disciplinano il quadro ambientale del Sia ( Studio di impatto ambientale) sulle acque superficiali e sotterranee. Invece nel parere della Commissione Via il problema è stato minimizzato e limitato alla sola zona di Montecchio».

VINCENZO CORDIANO, altro medico, ha relazionato sugli effetti che i Pfas producono sulla salute umana: effetti tossici perché sono interferenti endocrini e uno di loro, il Pfoa è considerato probabilmente cancerogeno. Un aumento di cancro al rene e di cancro al testicolo è stato osservato nelle popolazioni americana contaminata dalla Dupont e negli operai di alcune ditte, compresa l’italiana Miteni, ritenuta la principale causa di contaminazione dell’acqua potabile in Veneto. Nel comune di Lonigo uno studio della Regione Veneto ha osservato per gli anni 1997-2014 un aumento dell’84 per cento dei casi di cancro al testicolo rispetto ai comuni vicini. Gli interferenti endocrini, interferiscono, fino a distruggerli, con i meccanismi che regolano il buon funzionamento delle ghiandole endocrine; passano liberamente durante la gravidanza attraverso la placenta dalla madre al feto, che così si trova ad essere esposto, ad un insieme di sostanze estranee, non solo Pfas, alcune delle quali cancerogene e in grado cioè di causare malformazioni congenite. Non sorprende più di tanto, quindi, che studi condotti sempre in Veneto abbiano evidenziato un significativo eccesso di malattie sia nelle donne gravide, cioè diabete della gravidanza e gestosi gravidica, sia nei neonati: neonati con bassissimo peso alla nascita; aborti ricorrenti, malformazioni congenite e cromosomiche. Inoltre negli adulti è stato dimostrato anche in Veneto un aumento dei casi di malattie della tiroide e del colesterolo nel sangue, nonché di diabete, infarto cardiaco, malattia di Alzheimer, ictus cerebrale. Dopo questa serata e sulla scorta di questi interventi è opinione dei Comitati che l’iter approvativo del progetto della linea Alta velocità/Alta capacità Verona-Vicenza debba essere sospeso fino alla completa bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da Pfas. G.B.

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