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Il Parco commerciale a Lepia incendia il Consiglio comunale

Una seduta del Consiglio comunale
Una seduta del Consiglio comunale
Una seduta del Consiglio comunale
Una seduta del Consiglio comunale

La possibile apertura del Parco commerciale scaligero nella Zai di Lepia, a Vago, ha surriscaldato il dibattito del Consiglio comunale a Lavagno. Ad accendere i fuochi la mozione dei consiglieri di minoranza David di Michele e Daniele Papa della lista Progetto Lavagno, con cui si chiede al sindaco cosa ne pensi di questa eventualità, cosa fa l’amministrazione per la tutela della comunità, dei suoi commercianti e anche che provvedimenti prenderà a causa dell’impatto ambientale e in termini di traffico che potrebbe derivare da questa grande struttura commerciale ai confini sud del Comune. A queste parole, il sindaco Marco Padovani, sentendosi chiamato in causa come se l’insediamento drl megastore a Vago fosse da addebitarsi a lui, ha risposto trattenendosi a fatica tanto che è arrivato anche a minacciare di querelare Di Michele. Padovani ha sottolineato che questa interpellanza è stata presentata in ritardo rispetto alla data del Consiglio comunale, ha quindi risposto dopo aver ottenuto l’assenso dei consiglieri comunali. «Come mai lei, consigliere Di Michele, rivolge queste domande a me e alla mia amministrazione, solo da qualche mese insediatasi, quando le decisioni di permettere la nascita di questa grande struttura commerciale risalgono al 2016 grazie a un accordo pubblico-privato concretizzato dalla giunta presieduta dal sindaco Simone Albi nella quale aveva l’incarico di assessore al commercio?», ha chiesto Padovani. Franco Manzato, in maggioranza, ha rilevato: «Le decisioni di giunta sul Parco commerciale scaligero erano state prese durante il periodo natalizio del 2016 senza consultazione dei commercianti locali e senza convocare nessun Consiglio comunale». Il sindaco ha ricordato come la presentazione della Via (Valutazione dell’impatto ambientale) del progetto proposto dalla Trapper srl, «avrebbe dovuto tenersi in municipio a Lavagno un martedì qualsiasi alle 9.30. Io ho voluto che la riunione si tenesse in orario serale, perché i cittadini potessero partecipare». La Trapper ha dovuto inoltre presentare di nuovo il progetto anche ai sindaci e agli abitanti dei Comuni limitrofi. «E a questa seconda assemblea», ha rimarcato il consigliere Manzato, «lei Di Michele, consigliere di Lavagno nonché vice presidente della Provincia di Verona, non era presente». «Sono stato presente alla prima riunione Via in municipio a Lavagno e là ho esposto il mio punto di vista. Ricordo che Padovani era a conoscenza del progetto che potrebbe attuarsi a Lepia; l’area era già stata identificata come edificabile dall’amministrazione del sindaco Dario Molinaroli», ha detto Di Michele. «Sarà comunque la commissione Via ad analizzare gli aspetti legati alla viabilità», ha aggiunto. «Riportando il pensiero di Daniele Papa, dico che la scelta della giunta Albi tendeva a riqualificare la zona di Lepia dopo il fallimento di Casamercato. Nessuno era interessato ad acquisire quel fabbricato ritenuto inadatto sia dal supermercato Tosano, sia da altre ditte che valutavano l’opportunità di insediarsi a Lepia. Il nostro accordo con la Trapper srl è nato proprio in vista di questo specifico obiettivo, assai importante il nostro Comune», ha quindi specificato l’ex assessore. «Quando tra il 2004 e il 2009 er assessore al commercio», ha replicato il consigliere di minoranza Massimo Moro della lista Cittadini per Lavagno, «avevo voluto che Casamercato non vendesse alimentari, a tutela dei negozi locali. Ma il vincolo è stato tolto dall’amministrazione Albi che ha permesso a Tosano di insediarsi a Lepia, ponendo le basi per il possibile arrivo di un altro centro commerciale». E ha aggiunto: «Altro che rilancio. Propongo di vedere se fosse possibile accordarsi con la ditta Trapper srl per variare il suo progetto da commerciale ad abitativo». Il sindaco ha voluto anche ricordare a Di Michele di aver già chiesto, insieme ai colleghi dei Comuni limitrofi, di incontrare la Provincia per discutere della viabilità dell’Est veronese. •

Giuseppe Corrà

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