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Il paese è stato colpito da un tornado

Le lamiere di copertura del palasport sono state sparate contro il polo scolastico  FOTO PECORAVetri infranti in una delle aule
Le lamiere di copertura del palasport sono state sparate contro il polo scolastico FOTO PECORAVetri infranti in una delle aule
Le lamiere di copertura del palasport sono state sparate contro il polo scolastico  FOTO PECORAVetri infranti in una delle aule
Le lamiere di copertura del palasport sono state sparate contro il polo scolastico FOTO PECORAVetri infranti in una delle aule

Un tornado: questo è il nome del fenomeno meteorologico che sabato ha seminato devastazione a Montecchia di Crosara. Ha un nome da ieri, dalla visita in municipio di Nicola Dell’Acqua, che in Regione guida l’Area tutela e sviluppo del territorio della Regione in cui ricade anche la protezione civile, e che ha condotto un tavolo tecnico assieme al sindaco Attilio Dal Cero, parte della sua Giunta e della sua maggioranza oltre che dei tecnici e dipendenti del Comune. «Confronto tecnico fondamentale per allineare indirizzi politici, questioni tecniche e procedure», spiega il sindaco Dal Cero, «e fondamentale soprattutto ora che dobbiamo correre. La priorità assoluta è il ripristino del polo scolastico, edificio che ha assorbito buona parte dei materiali che il tornado ha strappato via, distruggendolo, dal palazzetto. Scuola primaria e secondaria di primo grado sono inagibili per il 60 per cento e il danno stimato per il solo rifacimento della copertura e la messa a punto della scuola è di 650 mila euro». Una cifra da far girare la testa, «ma l’incontro tecnico ha rasserenato l’orizzonte. Non siamo soli, perché lo stato di crisi concede deroghe su procedure e burocrazia; la protezione civile regionale c’è anche dal punto di vista delle risorse e poi perché un anno fa a inizio mandato avevamo assicurato tutti gli edifici pubblici, polo scolastico compreso». Due le cose decise: «L’anno scolastico a Montecchia inizierà il 1° ottobre, nell’edificio di via San Pietro. Non perdiamo un’ora e a giorni procederemo con la rimozione dei 2000 metri quadri della copertura danneggiata e con la posa di una guaina impermeabilizzante: già così avremo risolto in emergenza il problema delle infiltrazioni e sarebbe possibile aprire. Poi sarà la volta della ricopertura: la soluzione che metta in equilibrio rapidità di esecuzione dei lavori, che saranno fatti secondo la normativa attuale, e spesa l’ho già individuata. Lavoriamo a testa bassa per riaprire il primo ottobre, con un cantiere sempre aperto e pronti a completare i lavori anche a scuola ripartita». «Il mondo della scuola dovrà decidere se si comincia in via San Pietro oppure ospiti di Roncà. E nel frattempo speriamo arrivi la nomina del reggente dell’ex Istituto comprensivo». RICOGNIZIONE DANNI Per le aziende agricole iscritte alla Camera di commercio, per le quali provvede Avepa (Agenzia veneta peri pagamenti in agricoltura), i moduli sono disponibili da qualche giorno; da ieri al primo piano del municipio, sul sito e sui social del Comune si trovano i moduli per il censimento dei danni per i cittadini e le attività economiche e produttive, moduli che dovranno essere riconsegnati in Comune (o inviati via mail) entro le 12 di venerdì 11 settembre. MOBILITAZIONE A gestire le pratiche saranno i dipendenti del Comune, alcuni dei quali pure colpiti direttamente dal tornado, che da sabato lavorano senza sosta e ai quali il primo cittadino rivolge il suo grazie. Sono parte della mobilitazione che ha coinvolto i dirigenti della protezione civile regionale e alla quale domenica mattina si erano uniti anche Manuel Scalzotto, presidente della Provincia, e Daniele Polato (assessore alla protezione civile del Comune di Verona) con le squadre di protezione civile. Sui luoghi del disastro anche Roberto Turri, vice sindaco di Roncà e parlamentare: il deputato leghista martedì in alla Camera ha richiamato il Governo allo «stanziamento immediato di risorse adeguate» per fronteggiare i «danni di macroscopiche dimensioni conseguenti di un evento devastante» affrontato «da vigili del fuoco, forze dell’ordine, polizia locale, volontari e tanti cittadini con straordinaria solidarietà». PAURA PER UN POMPIERE ieri mattina a causa di un nido di calabroni tra le pietre sconnesse della chiesa di San Salvatore. Il vigile del fuoco, impegnato Nella rimozione di parti pericolanti, è stato punto e ha manifestato i sintomi di uno shock anafilattico. Pronto l’intervento dell’ambulanza della Croce verde e dell’elicottero di Verona Emergenza che lo ha trasportato, in condizioni non gravi, a Borgo Trento. •

Paola Dalli Cani

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