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La presentazione del libro

Il Dugal, il rio che racconta la storia di una vallata

Il Dugal a Villa Fraccaroli Verità
Il Dugal a Villa Fraccaroli Verità
Il Dugal attraverso il tempo e i luoghi

Alle sue sponde si è affacciata per centinaia di anni la storia di una vallata intera. Alla sua, di storia, ora è dedicato un libro.

Il rio Dugal, poco più di dieci chilometri di corso d’acqua che segna i comuni di Mezzane e Lavagno, fino a lambire quello di Illasi, è il protagonista del volume scritto dallo studioso e collaboratore dell’Arena Giuseppe Corrà. Porta in appendice il saggio di Alessandra Monzardo sui mulini della vallata di Mezzane e verrà presentato domenica 26 settembre in forma «itinerante»: raduno alle 15.20 in piazza IV Novembre a Mezzane per una passeggiata fino alla fonte del rio in località Sul Vago. Poi alle 17.30 il libro verrà raccontato nel parco di Villa Maffei, sede municipale.

«Fonte di vita e di storia» viene definito il Dugal. Il rio infatti ha avuto un ruolo fondamentale per l’economia e l’industria della valle: dall’irrigazione dei campi all’alimentazione dei mulini. Fra i quali sopravvivono tutt’oggi l’antico mulino Sartori e, in paese, quello di Redoro per la molatura delle olive. Ma non solo: dal 1600 alimenta il laghetto, con la «peschiera» e i giochi d’acqua, di Villa Verità – Fraccaroli, nel comune di Lavagno, e nella parte finale arriva a lambire l’antico monastero in località Lepia per poi confluire nel torrente Illasi.

Una storia inedita, quella del Dugal, che si è dipanata anche attraverso dispute terriere, gabelle, eredità contese e polemiche specchio delle diverse epoche, fino ai giorni nostri. Fra polenta e gesso, fra lavatoi e turbine, gli aneddoti e le curiosità che si intrecciano nel libro mescolano il passato e il presente, l’economia e la cronaca, svelando, quasi come un racconto di formazione, la vita millenaria delle comunità che hanno popolato questa valle. Illuminanti in questo senso le pagine scritte dalla Monzardo, con documenti che risalgono al 1137 e che raccontano di quando i mulini alimentati dal fiume significavano prosperità e potere.

Il volume ha una prefazione di Elena Veneri e un’introduzione di Germano Burro, entrambi dell’associazione culturale «I ruini» che ha stampato «Il rio Dugal», e ha avuto il contributo di Marco Pasa per le ricerche storiche..

Riccardo Verzè

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