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Anniversario della liberazione

Il deportato veronese Trivellin
al memoriale di Mauthausen

Anniversario della liberazione
Il sopravvissuto veronese Trivellin a Mauthausen (Dalli Cani)
Il sopravvissuto veronese Trivellin a Mauthausen (Dalli Cani)
TRIVELLIN (DALLI CANI)

Settantatre anni fa la liberazione del campo di concentramento di Mauthausen: è stato il sopravvissuto veronese Ennio Trivellin a rappresentare i deportati italiani alla commemorazione internazionale di questa mattina nella località austriaca. Trivellin, presidente dell'Aned di Verona (Associazione degli ex deportati), era una delle staffette partigiane dell'Istituto "Galileo Ferraris". Catturato su delazione il 2 ottobre del 1944, l'allora studente sedicenne venne imprigionato a forte San Leonardo e condotto poi al campo di transito di Bolzano. La stessa sorte spettò a suo padre Zeffirino, catturato prima di lui proprio per poter mettere le mani sul ragazzo, colpevole anche di aver nascosto armi nel granaio di casa.

 

Le strade di padre e figlio si separarono quando il numero di matricola di Ennio, al campo di Gries-Bolzano, venne un giorno chiamato davanti al vagone di un treno che si fermerà solo a Mauthausen. Il 13 dicembre sarà destinato al sottocampo di Gusen dove, consumato dalla fame, dal lavoro concepito come strumento di eliminazione e da condizioni di vita inumane, lo libereranno gli alleati nel primo pomeriggio del 5 maggio 1945.

 

A lui il comitato del Memoriale di Mauthausen ha affidato il compito di leggere in italiano, esattamente come è stato fatto con le lingue di tutti i popoli a cui appartennero i deportati imprigionati nel campo di eliminazione austriaco, alcuni passaggi del "Giuramento di Mauthausen" scritto dagli ormai ex prigionieri il 10 maggio 1945. A salutarlo la rappresentanza italiana composta dal ministro Luca Lotti e dall'ambasciatore italiano a Vienna Sergio Barbanti. 

P.D.C.

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