Il gigante Dalì è nato a Terrossa: per portarlo a Milano, e posizionarlo in piazza Affari, ci sono voluti 5 bilici. Il fotoracconto di alcune delle fasi del montaggio (ci sono volute 4 ore di lavoro solo per scaricare tutti i pezzi) testimonia bene l'imponenza del lavoro che ha impegnato Paolo Pontalto, l'artigiano di Terrossa di Roncà che lo ha realizzato e di 9 suoi dipendenti.
Sono servite 12 ore per assemblare le diverse parti e altre 4-5 ore per provvedere alle sole rifiniture e ancora per tutta la giornata di domani, l'installazione voluta da Netflix per promuovere l'avvio in Italia della terza stagione della serie "La casa di carta" ed integrata con la scultura "Love" di Maurizio Cattelan, è destinata a rubare la scena (per via di foto e selfie) al Duomo. Tutto (o quasi) merito di Pontalto, l'artigiano specializzato nel verosimile, che si è aggiudicato l'imponente commessa.
Pontalto, patron della Fantasy ride industries Srl di Terrossa di Roncà, ha realizzato strutture e allestimenti per i parchi divertimento di mezzo mondo (da Abu Dhabi al Brunei, dalla Danimarca al parco Rainbow a Roma tanto per citarne alcuni) ed ha firmato anche il Cristo Redentore alto più di 20 metri che cinque anni fa è stato il cuore della campagna Fastweb abbinata ai mondiali di calcio di Rio. Nemmeno stavolta si è smentito e nel chiuso del suo capannone di Terrossa, e di un capannone satellite nel padovano, ha creato il gigantesco Dalì che è alto 14,70 metri e poggia su una base di 11 metri per 6. La sola testa è alta 5 metri ai quali aggiungere 1 metro di collo, ed è larga (da orecchio a orecchio) 4,30 metri. Per far indossare all'enorme struttura la tuta rossa dei componenti della banda del "Professore", i protagonisti della serie che si nascondono dietro maschere di Dalì, ci sono voluti 450 metri quadrati di tessuto rosso inframezzati dalla scultura di una immensa zip lunga 9,60 metri e larga 20 centimetri: 50 metri quadrati ne sono serviti invece per vestire il polso di "Love" che è alto 3,55 metri.