Bonifica, regimazione delle acque, irrigazione ma pure i Pfas: c’è anche un mega intervento da 8,5 milioni di euro, finalizzato ad «annacquare» con l’acqua del Leb quelle contaminate da sostanze perfluoroalchiliche di Rio dell’Acquetta e Scolo Togna, nell’agenda del nuovo anno che attende il Consorzio di bonifica Alta pianura veneta. Silvio Parise, presidente del Consorzio al quale fanno riferimento trenta comuni dell’area Est e della Bassa veronese, ieri sera a San Bonifacio ha messo sul tavolo anche questo intervento al faccia a faccia annuale al quale, da inizio mandato, invita i sindaci. Nella sede operativa del Consorzio, Parise ha illustrato ciò che nell’ultimo anno ha impegnato l’ente anche a partire dalle istanze di dettaglio sollevate dal territorio ma anche ciò che lo attende. Ci sono opere straordinarie in attesa di finanziamento, come l’estensione a fini irrigui della condotta che Acque del Chiampo ha realizzato per la vivificazione di Togna e Rio dell’Acquetta e che interessano i comuni veronesi di Cologna Veneta e Zimella, ma anche cinque interventi (per quasi 350 mila euro) per l’adeguamento impiantistico ed edile degli impianti di bonifica e irrigazione «San Vittore» (a Colognola ai Colli), «San Donà» (a Veronella), «Olivieri» (a Zimella), «Cora» ad Arcole e impianto «Cimitero» a Cazzano di Tramigna. Se queste voci ricadono tra le cose da fare, è invece al nastro di partenza la sistemazione dello scolo Morando (a Bevilacqua e Terrazzo): si tratta di un intervento di consolidamento, per 70 mila euro e proprio ieri sono stati affidati i lavori di sistemazione dei cedimenti verificatisi attraverso la formazione di difese di sponda in sasso. Pronti a partire sono pure i lavori del primo stralcio del consolidamento delle sponde del collettore Zerpano e quelli di stabilizzazione delle fondazioni e della struttura portante del ponte sul collettore in via Alberazzi a Veronella: il via ai lavori, da 350 mila euro cofinanziati da Regione, Comune e Alta pianura, è previsto a conclusione dello spostamento dei sottoservizi da parte di Acque veronesi. A Cazzano di Tramigna si sta lavorando invece alla terebrazione (termine tecnico che sta per perforazione) di un nuovo pozzo con cui realizzare un impianto di irrigazione a goccia a servizio dell’area collinare: il primo stralcio, cioè la predisposizione di pozzo e opere connesse, ha un costo di realizzazione di 100 mila euro finanziato dal Consorzio. A Soave, invece, una volta concluso l’iter di affidamento dei lavori, si aprirà il cantiere del recupero funzionale di alcuni fossi privati nell’area ad Ovest dell’abitato di Soave, a Sud della strada provinciale 37 San Vittore. È uno di quegli interventi co-finanziati da Comuni e Regione per la manutenzione straordinaria della rete idraulica non demaniale, cioè i fossi e le scoline, tanto private che comunali: con un investimento di 74 mila euro sarà abbassato il fondo dello scolo privato che colletta le acque piovane in arrivo dalla zona Nord-Ovest della campagna soavese, verranno realizzati due manufatti per la realizzazione dei livelli, rifatti gli attuali attraversamenti e realizzato un nuovo attraversamento della Sp 37. Parise, invitando i primi cittadini, ha voluto anche proporre una sintesi dei lavori portati a termine, l’ultimo dei quali, ad Arcole, è stato l’ammodernamento ed il potenziamento dell’impianto idrovoro che ha comportato un investimento di 600 mila euro. Un po’ prima sono state completate invece le nuove arginature realizzate sul Fibbio e sulla Fossa Rosella a San Martino Buon Albergo (per 32 mila euro). •